Grande successo e partecipazione per la prima giornata di apertura del Castello Pentefur di Savoca. Più di 500 visitatori attenti ed interessati provenienti da tutta la Sicilia e dalla Calabria, rimasti affascinati dal sito, dalla sua suggestiva posizione e soprattutto dall’importante e gloriosa storia.
Tantissimi anche i turisti stranieri presenti per l’occasione a coronare una bella giornata di sole e cultura. Organizzato nei dettagli, come previsto l’evento si è svolto in due fasi ed in orari cadenzati: la visita al Castello e la visita completa al Borgo.
Su mandato della famiglia Nicotina, proprietaria del Castello, la promozione, l’accoglienza e le visite guidate sono state curate dall’associazione Proposta Turistica 3.0 che opera da diversi anni a Savoca in ambito turistico e culturale. Un accordo che consentirà la fruibilità anche il 25 aprile con le stesse modalità. Lo staff di guide turistiche autorizzate dell’associazione resterà a disposizione dei visitatori dalle 10,30 alle 17,30 (ultimo ingresso) e saranno attive le seguenti modalità ad orari cadenzati:
Di grande rilevanza storica, Il Castello è un luogo incantevole, ricco di fascino dal quale si godono panorami mozzafiato unici in Sicilia, si è aggiudicato la seconda posizione nella classifica de “I Luoghi del Cuore” in provincia di Messina.
Come evidenziato nel sito del Fai, il Castello Pentefur di Savoca rappresenta un notevole esempio del patrimonio castellano esistente in Sicilia. La posizione elevata con ampia visuale sulla costa e sull’entroterra, le merlature e la struttura dei suoi resti murari richiamano molti avamposti militari d’età medioevale. Il monumento presenta alcune caratteristiche peculiari, quali la pianta irregolarmente quadrangolare, le mura di spessore limitato (80 cm. in media) e la merlatura piana rettangolare (tipo guelfo), con segni di elevazioni e rifacimenti.
Il Castello Pentefur è riportato negli elenchi dei castelli siciliani e le sue mura sono state dichiarate “d’interesse storico ed architettonico particolarmente importante” e sottoposte alle prescrizioni di tutela, con decreto dell’Assessore ai Beni Culturali ed Ambientali della Regione Sicilia.