“Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Messina ha citato in giudizio il deputato regionale Cateno De Luca ed i suoi avvocati per ottenere il risarcimento dei danni che avrebbe subito per le accuse mossegli dal deputato siciliano, peraltro ammettendo importanti circostanze di fatto come quelle riguardanti l’attività lavorative del figlio Serafino”. A dirlo in una nota i legali del parlamentare riferendosi ad una querela in sede civile per 500 mila euro presentata da parte del Pg di Messina Vincenzo Barbaro.
“La singolare iniziativa – proseguono i legali – costituisce un poderoso assist che Barbaro offre a De Luca, che potrà andare in fondo e svelare ben altro oltre fin qui indicato in denunzie chiedendo accertamenti all’autorità giudiziaria. Noi preannunciamo denunzia per calunnia contro Barbaro avendoci accusati di istigazione e rafforzamento dei propositi criminosi di De Luca, mentre l’opera difensiva è stata sempre ossequiosa di ogni regola giuridica e deontologica. Chiediamo, a tutela delle prerogative della difesa, pronto intervento dell’Ordine degli avvocati di Messina”.
Ieri era toccato a Cateno de Luca querelare, invece, la Commissione Antimafia che lo aveva inserito fra gli impresnetabili. dopo una lettera aperta nella quela invitava a la Commissione a rettificare il giudizio essendo stato assolto ben 15 volte, in assenza di unaq riposta ha proceduto a dare mandato ai syuoi legali di querelare
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