“Dopo quanto assistito ieri dalla premiata ditta Conte, con quanto detto in conferenza stampa poi corretto in nottata, mi rendo conto che siamo in mano a gente che non è in grado di gestire una situazione del genere. Come per le scelte sulla movida, anche quelle sulla scuola mettono in luce un dato: l’imbarazzante improvvisazione“.
Lo dichiara il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
Il primo cittadino spiega le regioni del suo giudizio negativo sul nuovo Dpcm.
“A cominciare dal Ministro della Pubblica Istruzione che si comporta come una bambina viziata che ha puntato i piedi. Nei prossimi giorni definiremo un nostro percorso, – annuncia De Luca – anche perché da parte del Governo si è già provveduto con tale DPCM a scaricare sui sindaci la responsabilità di scelte che non si è avuto il coraggio di prendere in ambito nazionale. A Messina infatti presenterò una mia ordinanza per cercare di evitare la morte economica prevista dalle nuove disposizioni nazionali. Quella del Governo Conte si chiama istigazione al suicidio economico creata dalla sprovveduta visione del bene comune”.
Cateno De Luca, si legge in una nota del comune della città dello Stretto, “si unisce al coro di proteste degli Amministratori locali in sommossa per lo scaricabarile da Roma”.
“Il presidente del Consiglio – conclude il primo cittadino – sta infatti ammazzando la nostra economia, colpendo una parte dei piccoli imprenditori. Ha detto in conferenza stampa che comunque saranno ristorati? Non mi fido. Da sindaco pretendo che tiri fuori i soldi e li trasferisca a tutte le attività che ha chiuso. In città tante di queste sono state da noi aiutati con la Messina Social Card, che a questo punto non esiterò a reintrodurre. Non posso far morire la gente. Non accetto l’ipocrisia istituzionale: quando non si ha il coraggio di fare scelte chiare e nette, assumendosi la responsabilità del ruolo ricoperto, preferendo far morire lentamente gli italiani con scelte antieconomiche, non solo è vergognoso ma deplorevole”.