“Dagli esami effettuati oggi sono state trovate due impronte in due parti diverse del traliccio vicino al quale è stato trovato il corpo d Viviana Parisi. Bisognerà accertare se sono della donna o meno”. Lo dice l’avvocato Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, trovati morti nelle campagne di Caronia.
“Il tipo di esami effettuati oggi, irripetibili, attraverso una tecnica chiamata di fumo azione, ha permesso di trovare queste tracce, che nello scorso esame con il luminol non erano state evidenziate. Potrebbero essere tracce di sudore o impronte, naturalmente solo dopo altre analisi si potrà capire se appartengono a Viviana”, ha concluso il legale.
Non c’è certezza sule dinamiche dell’incidente dell’auto di Viviana Parisi e quello degli operai che lavoravano nella galleria Pizzo Turda a Caronia il 3 agosto. Le dichiarazioni rilasciate dagli operai alla guida del cassonato agli inquirenti come sommarie informazioni, non collimano con quanto rilevato dai due consulenti nominati dalla Procura di Patti e dai periti di parte.
“Abbiamo sentito il cigolio di una frenata e subito dopo un urto violento sullo sportello anteriore – hanno detto gli impiegati della ditta di manutenzione – poi abbiamo sbandato e urtato il marciapiede, sono scoppiati gli pneumatici”. Mentre uno di loro bloccava il traffico, secondo la ricostruzione fornita ai magistrati, l’altro assisteva alla scena dell’allontanamento della donna dall’auto, che si è fermata dopo 24 metri dalla galleria per poi scomparire nel nulla ed essere trovata morta l’8 agosto. Dopo 11 giorni sarebbe stato ritrovato il corpo martoriato del piccolo Gioele.
Secondo quanto sostengono i consulenti delle famiglie Mondello e Parisi gli operai, con il loro camion avrebbero invaso la corsia di sorpasso finendo per scontrarsi con l’Opel guidata da Viviana. La Procura ha chiesto il sequestro del furgone mentre si attendono gli esiti delle perizie per comprendere cosa sia realmente accaduto.
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