È iniziato a Messina lo sbaraccamento di fondo Fucile. Oggi è il giorno delle ruspe e lo sbaraccamento sarà realtà. Il sindaco messinese Cateno De Luca ha dato la prima picconata alle baracche. Già le 124 famiglia hanno trovato già un alloggio più dignitoso. Una giornata epocale per Messina che vede la fine a una storia lunga e complessa.
Il primo colpo per buttare giù le baracche di Fondo Fucile lo dà il sindaco Cateno De Luca, un gesto simbolico per un evento atteso da anni. Quelle baracche, ben 124, rappresentano una delle zone più degradate della città. Le operazioni sono già iniziate in fondo Fucile con la rimozione di tutti i rifiuti, poi si procederà con la demolizione vera e propria. Per la completa rimozione delle baracche ci vorranno almeno 6 mesi come ha spiegato a Tempostretto l’assessore Salvatore Mondello. Dopo le demolizioni, il progetto prevede la ricostruzione di case ma con opere di urbanizzazione, un’area giochi, un asilo nido e un centro anziani.
Momenti di commozione questa mattina a Messina tra le persone che avranno una nuova abitazione. Tra i messinesi “sbaraccati” c’è chi ci ha vissuto per quarant’anni, chi ha sposato i figli, chi è diventato nonno: tra le mura delle baracche di Fondo Fucile si sono vissute infinite pagine di storie famigliari, nonostante il degrado si cercava di vivere in maniera dignitosa. Ora però, dopo decenni di abbandono e mancate promesse, finalmente le baracche diventeranno solo un ricordo.
Per il prefetto di Messina è “una prima tappa perché le aree baraccate di Messina sono tantissime. Avviare la demolizione di quest’area è significativo. Occorre proseguire il lavoro. In quest’area ci sono progetto oggetto di finanziamento per i quali stiamo lavorando con Invitalia. Un percorso complesso ma non impossibile. Alcune gare sono già state espletate ma ci sono gare per la costruzione di edifici, l’acquisto delle case è importante ma non sufficiente”.