Per difendere il litorale che da Santa Margherita arriva al villaggio di Galati Marina – circa due chilometri di costa del litorale jonico del Messinese – era stata fin qui realizzata una serie di barriere radenti che hanno assorbito in parte la forza dei marosi. Una soluzione tampone che ha solo rallentato il progressivo avanzare della linea di battigia ai danni della spiaggia. Adesso, però, grazie all’intervento dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, un altro tratto della provincia peloritana sarà messo definitivamente in sicurezza, salvaguardando abitazioni e strutture che si affacciano sul mare.
Per farlo, la Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha optato per una procedura agile – l’appalto integrato – che consentirà di affidare sia la progettazione che l’esecuzione delle opere. Il termine fissato per la presentazione delle domande è il prossimo 27 luglio. Si ricorrerà a pennelli in scogli naturali, strutture solide che consentiranno di portare a termine, subito dopo, il ripascimento di un ampio tratto di costa e di riconsegnarlo, finalmente di nuovo integro, a residenti e turisti.
Il 3 luglio scorso, è arrivata notizia di analoghi interventi a difesa del litorale tirrenico del Messinese.
L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, ha avviato le procedure per realizzare un progetto che risale al 2016 e che è stato finanziato con dieci milioni e 385 mila euro.
Prevede la realizzazione di nuovi pennelli a mare e di barriere soffolte destinate a fronteggiare la violenza delle mareggiate in alcune zone dove sorgono abitazioni private e infrastrutture pubbliche. Attraverso la gara, già pubblicata dalla Struttura commissariale, saranno affidate le indagini biologiche e archeologiche, i rilievi batimetrici e gli studi sottomarini che serviranno a pianificare i vari interventi.
Le strutture frangiflutti sono previste nei tratti più esposti di Capo Rasocolmo, Marmora, Rodia Puccino e Acqualadroni, borghi marinari della riviera nord di Messina. Tutte zone dove, negli anni, si sono registrati danni anche consistenti – dalle reti fognarie alle strade del lungomare – e dove l’azione erosiva ha ridotto sensibilmente la spiaggia. Sotto questo aspetto, emblematica è la situazione di Capo Rasocolmo, un sito di rilevante interesse paesaggistico e ambientale, dove è prevista la realizzazione di una barriera radente di duecento metri, in corrispondenza della strada, composta da scogli naturali. Un intervento che, oltre a proteggere la costa, consentirà di mantenere fruibile lo splendido litorale.
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