11 assoluzioni e una lunga serie di prescrizioni. Si chiude così a Messina il processo di primo grado contro un presunto giro di usura e riciclaggio a sei anni di distanza dagli arresti di Giuseppe Panarello, 40 anni, e Latterio Scionti, 52enne al quale erano anche stati sequestrati due immobili, tre auto e 330 mila euro.
Come scrive tempostretto.it, l’inchiesta aveva preso le mosse dopo una perquisizione in casa di Scionti nel corso della quale la guardia di finanza aveva trovato 90 mila euro in contanti e assegni, molti dei quali postdatati e privi di beneficiario, per 250 mila euro. A detta degli investigatori, quel denaro era l’indicazione delle sue attività di usura, confermate anche dalle risposte di alcuni interrogati che avevano ricevuto denaro in prestito con un tasso usuraio tra il 150 e il 200%.
Secondo i magistrati il fatto non sussiste e quindi hanno assolto Letterio Scionti, Vittorio Prestopino, Antonino Carbone, Antonino Calisto, Camillo Lazzara, Maurizio e Silvestro Arbuse, Giuseppe Chillè, Santo La Rubina, Giovanni Muscolino e Salvatore Isgrò. Disposto dai giudici anche il dissequestro di quanto era stato messo sotto sigilli.
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