Dopo lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile, decretato dal presidente del Consiglio dei ministri in conseguenza della gravissima emergenza incendi in atto in Sicilia, stanno giungendo nell’Isola, a supporto di uomini e mezzi già normalmente presenti e operativi nel territorio, 130 unità appartenenti alle colonne mobili regionali di Emilia Romagna, Friuli, Lombardia, Piemonte, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento con 58 mezzi di cui tre articolati e tre trattori stradali con semirimorchio.
Una richiesta avanzata dal presidente della Regione
Lo stato di mobilitazione era stato ufficialmente richiesto dalla Presidenza della Regione Siciliana. “Come sempre accaduto in occasioni analoghe – si legge in una nota della società di navigazione Caronte&Tourist – abbiamo immediatamente messo a disposizione navi e personale, assicurando anche una corsia preferenziale all’imbarcadero di Villa San Giovanni per facilitare al massimo le operazioni di transito e imbarco delle squadre il cui arrivo è previsto in più colonne nel corso della giornata”.
L’intervento dal premier Draghi
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva chiesto al capo del governo nazionale Mario Draghi la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione civile. La richiesta si è resa necessaria di fronte al grave rischio di incendi dovuto all’eccezionale situazione meteo-climatica che interessa la Sicilia oramai da giorni. Adesso il riconoscimento dello stato di mobilitazione ha determinato un concorso straordinario di risorse extra-regionali, sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato.
Contatti diretti con la protezione civile nazionale
Il presidente Musumeci, in tal senso, era stato in contatto con il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, per sollecitare l’adozione del provvedimento. Poco prima, assieme al capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e al responsabile provinciale Giovanni Spampinato, il governatore aveva fatto un sopralluogo nell’area della Plaia a Catania in cui venerdì pomeriggio, come è noto, le fiamme partite da terreni incolti hanno distrutto alcuni stabilimenti balneari.
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