A Palermo, un progetto per il canale Passo di Rigano mentre a Casalvecchio Siculo, una verifica nel centro storico. Sono le attività dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico.
Nel Capoluogo si mettono in sicurezza gli argini del canale Passo di Rigano. E’ stata infatti finanziata dalla Struttura diretta da Maurizio Croce, per un importo di 250 mila euro, la progettazione esecutiva per lavori di manutenzione del corso d’acqua che si sviluppa dalla località Passo di Rigano e attraversa ampie zone dell’area urbana, per poi confluire in mare. Nel suo percorso, il Passo di Rigano, a carattere torrentizio – dopo il fiume Oreto il principale che scorre nel capoluogo siciliano – riceve gli apporti significativi dei canali Luparello, Celona, Borsellino e Mortillaro.
L’espansione della città verso nord-ovest ha comportato anche la parziale canalizzazione degli affluenti, in particolare del Borsellino – dall’innesto sino alla periferia ovest di Borgo Nuovo – e del Celona per un tratto di cinquecento metri dal suo innesto. La situazione attuale è caratterizzata da un forte stato di degrado in quanto gli alvei sono interessati dall’accumulo di detriti di varia natura, e ciò ha causato il crollo parziale degli argini. Inoltre, parte delle solette di copertura necessitano di adattamenti strutturali.
La progettazione prevede la messa in sicurezza delle sezioni idrauliche con l’asportazione del materiale in eccesso e la ricostruzione delle sponde e delle spallette con l’eventuale rifacimento dei tratti rovinati. Tra le misure previste anche la realizzazione di un manufatto scolmatore lungo il canale Luparello, per convogliare le acque in esubero in un bacino di laminazione. L’opera permetterà il raggiungimento delle condizioni ottimali di sicurezza idraulica dei canali, garantendo il recapito sicuro delle portate di origine meteoriche provenienti dal sistema fognario cittadino tramite gli eventuali sfioratori di piena che già in essi confluiscono.
Nel Messinese, invece, un Piano di monitoraggio sull’effettiva stabilità della parte più antica del Comune di Casalvecchio Siculo dopo i lavori di consolidamento già eseguiti. Lo ha finanziato la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Lo strumento utilizzato dagli Uffici diretti da Maurizio Croce è quello della procedura negoziata. L’obiettivo è quello di controllare la situazione attuale,per valutare l’opportunità di altri interventi. Negli anni, infatti, si sono registrate frane e allagamenti, con aggravio dei dissesti geomorfologici esistenti. Il versante più problematico rimane quello tra la via Sant’Onofrio e via Leto e che dista solo pochi metri dalla chiesa di San Teodoro.
È il cuore del paese, con diverse attività commerciali ed edifici e la sede del municipio. Ma è anche l’area più vulnerabile, dove sono già state effettuate delle opere di messa in sicurezza, con riparazione dei danni causati dalle frane, tra cui le lesioni in alcuni muri di sostegno e in diverse abitazioni, oltre a una serie di fessurazioni del manto stradale, sia della Provinciale 19 sia delle vie adiacenti. Le acque superficiali, inoltre, avevano provocato lo smottamento dei terreni, con l’erosione di parte del pendio. Tra le misure sinora realizzate, la demolizione parziale di una parte di muro di contenimento della strada comunale, la collocazione di una paratia di pali con un cordolo in cemento armato in sommità e la costruzione di un canale per il regolare deflusso delle acque meteoriche.
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