E’ ancora lì, dormiente ma pronta a riattivarsi ai primi temporali di forte intensità, la frana che nel 2010 lesionò irreparabilmente una chiesa, una scuola e diverse abitazioni di contrada Sfaranda, una frazione del Comune di Castell’Umberto.
Si tratta di una zona che accoglie quasi il cinquanta per cento degli abitanti del paese del Messinese: un dato che da solo dà l’idea di quanti disagi abbia fin qui provocato quella collina che si sgretola e continua a scivolare a valle.
Circa mille e duecento persone costrette a convivere con il timore di nuovi smottamenti che potrebbero costringerle, da un momento all’altro, a dover lasciare le proprie case, così come è già accaduto. Adesso, però, le grida d’allarme e gli appelli lanciati a più riprese nel corso degli anni stanno finalmente per trovare le risposte tanto attese.
E ciò grazie all’intervento dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Alle opere necessarie per il consolidamento e la messa in sicurezza dell’intera area – classificata R4 per l’elevato rischio che vi si annida – la Struttura diretta da Maurizio Croce ha destinato due milioni e 200mila euro, provvedendo a bandire la gara per assegnare i lavori.
Si tratterà di porre al riparo oltre dodici ettari di terreno, garantendo l’incolumità di chi ci vive, attraverso la realizzazione di paratie drenanti e di tubazioni di adduzione e scarico agli impluvi delle acque. Un grande intervento di ingegneria idraulica che comporterà, inoltre, la collocazione di nuove condotte fognarie nelle strade. Le domande di partecipazione potranno essere presentate entro il prossimo ventisette gennaio.
Interventi anche a Bafia, frazione del Comune di Castroreale, ancora nel Messinese, dove le prime lesioni dei fabbricati risalgono al 2002.
E’ stato infatti programmato il completamento dei lavori di consolidamento del centro abitato, con l’avvio della procedura negoziata per un importo complessivo dell’appalto di novecento mila euro. Quello in questione è l’ultimo intervento, dopo i tre effettuati negli ultimi anni nella parte a valle, ma è il più importante perché restituirà la sicura percorribilità di via San Carlo e di via Canalotto e la completa fruibilità di piazza Portella.
A distanza di anni, sono ancora ben visibili i segni del dissesto a Bafia – dovuti a movimenti del terreno e alle falde acquifere non regimentate – e riguardano sia le sedi stradali sia i muri di contenimento, ma anche alcune case. L’agglomerato urbano, che dista circa sei chilometri da Castroreale, si erge su un avvallamento arcuato.
L’intera area ha una classificazione R4, di rischio molto elevato, ma le soluzioni previste dal progetto sono quelle idonee per una sua stabilizzazione. Tra queste, la realizzazione di una paratia di pali per uno sviluppo lineare di ventisei metri, il ripristino dei sistemi di raccolta delle acque con la collocazione di un canale in cemento armato con le tubazioni dei nuovi sottoservizi, l’applicazione di berlinesi della lunghezza di ottanta metri.
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