La psicosi coronavirus colpisce anche a Santo Stefano di Camastra, paese della provincia di Messina investito dalle polemiche e dalla paura. Una vicenda surreale ed un tentativo del sindaco di tranquillizzare i proprio cittadini sembra aver innescato, invece, l’effetto opposto.
Tutto ha avuto inizio con il racconto non verificato passato di bocca in bocca in paese del rientro di una donna cinese l cui famiglia gestisce un negozio alle porte dell’abitato. La donna sembra che per tornare abbia effettuato numerosi scali in vari aeroporti europei bypassando, di fatto, il blocco dei voli e dei controlli, circostanza, questa raccontata dalla vulgata popolare ma smentita dalle autorità locali..
Con senso di responsabilità personale la donna, che peraltro è incinta, si è, comunque, messa in auto quarantena. Il marito dorme in un furgone, la figlia è stata inviata da parenti in un’altro paese del circondario e lei resta sola in casa ad aspettare che passino i 14 giorni per essere certa di non aver contratto il virus come da protocolli sanitari.
La cosa ha, però, creato un po’di apprensione in Paese così il sindaco Francesco Re ha deciso di inviare i Vigili urbani a verificare le condizioni della donna cinese ed ha annunciato questa decisione sui social allo scopo di tranquillizzare i propri concittadini.
Un post che, però, invece, di tranquillizzare ha fatto scoppiare la paura e le critiche. Al primo cittadino viene contestata la scelta di inviare i vigili urbani e non un controllo medico sottolineando come gli agenti non possono in alcun modo verificare le condizioni di salute. Contestata anche la lettera che il sindaco ha fatto recapitare alla signora così come ad altri nella quale si chiede collaborazione e si indicano alcune norme comportamentali, nulla di più.
Il sindaco, naturalmente, sottolinea come siano tutte fake news quelle che indicano la donna come malata e continua a gettare acqua sul fuoco della polemica e sulla psicosi sottolineando come “continueremo a tenere costantemente sotto controllo la situazione di allarme rappresentataci per fortuna ad oggi assolutamente falsa”.
Raggiunto da BlogSicilia il sindaco Re va anche oltre nel tranquillizzare tutti e smentisce che la signora abbia bypassato i controlli al ritorno “La signora è stata controllata dalle autorità sanitarie al suo rientro in Italia. La quarantena è un atto di ulteriore cautela peraltro non richiesto e al quale lei stessa si è sottoposta per senso di responsabilità. L’invio dei vigili urbani per controllare la situazione non sarebbe stato neanche necessario. Si tratta di qualcosa in più che ho deciso di fare con la signora come con altri nostri concittadini”.
Il riferimento del sindaco ad altri concittadini riguarda cittadini italiani residenti proprio nel comune Messinese che erano stati in Cina a suonare in varie località. Anche a loro è stata recapitata la lettera e richiesta collaborazione. Tutti sono, però rientrati da più di 20 giorni e stanno bene.
“Il Comune ha anche acquisito i numeri di telefono ti tutti coloro i quali siano stati in Cina e siano rientrati. Abbiamo chiesto loro di controllarsi la temperature due volte al giorno e li chiamiamo regolarmente per conoscere l’esito dei controlli. Ho perfino parlato personalmente con il medico curante della signora cinese che sta bene. Peraltro il suo viaggio in Cina non era avvenuto nell’area del focolaio dell’infezione da Coronavirus ma in un’altre area di quel Paese distante circa 2000 chilometri da Wuhan. Non esiste alcun motivo di allarme. All’appello manca soltanto un’altra signora cinese residente nella nostra comunità – conclude il sindaco Re – ma si tratta di una persona che è rimasta bloccata in Cina e non si trova sul territorio nazionale”
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