Messina

Vendono reperti archeologici nella riserva, denunce e sequestri a Taormina

Carabinieri e della Guardia Costiera hanno svolto un’importante operazione all’interno della Riserva Naturale Orientata di Taormina, nota meta turistica e balneare della Sicilia orientale. La riserva, con le sue splendide spiagge, acque cristalline e paesaggi mozzafiato, attira ogni anno migliaia di bagnanti e amanti della natura.

Lotta all’occupazione abusiva e controlli di sicurezza

I Carabinieri hanno passato al setaccio tutte queste attività per contrastare l’occupazione abusiva di tratti di arenile demaniale, purtroppo diffusa per installare ombrelloni e offrire servizi nautici senza le necessarie autorizzazioni. Sono stati inoltre controllati i servizi di salvataggio e le dotazioni di sicurezza di ogni singolo stabilimento, per garantire la massima tutela di bagnanti e diportisti. Le irregolarità riscontrate hanno portato a elevare sanzioni amministrative, anche di una certa entità.

Denunce per reati ambientali e culturali

Ma l’operazione dei Carabinieri ha permesso anche di smascherare ben più gravi attività criminali. Due persone sono state denunciate a piede libero, una per occupazione abusiva di suolo demaniale, l’altra per il più preoccupante reato di ricettazione di reperti archeologici e fossili marini. Questi ultimi sono stati rinvenuti all’interno di teche in vetro in un’azienda nelle vicinanze della riserva, e prontamente posti sotto sequestro. La delicata materia è stata affidata alla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, che ha eseguito le operazioni di catalogazione e messa in sicurezza di questi preziosi beni.

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Controlli in mare della Guardia Costiera

Parallelamente la Guardia Costiera ha setacciato le acque antistanti la riserva, controllando le imbarcazioni impiegate per attività turistiche e balneari. Anche in questo caso sono emerse gravi irregolarità, in particolare per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza e il numero massimo di passeggeri trasportabili. Ciò ha portato all’elevazione di verbali e sanzioni amministrative.

In totale l’operazione, condotta in perfetta sinergia dall’Arma e dalla Capitaneria di Porto, ha permesso di elevare sanzioni per circa 2.000 euro, oltre ai due sequestri penali per reati ambientali e contro il patrimonio culturale.

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