I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Catania hanno effettuato un’ispezione in un esercizio di ristorazione situato in un Comune della costa ionica messinese. L’operazione rientra nell’ambito dei controlli sulla sicurezza alimentare volti a tutelare la salute dei consumatori.
Durante l’ispezione, i militari hanno riscontrato gravi mancanze in materia di igiene e sanità. Tra le irregolarità rilevate, l’inadeguata gestione delle procedure di autocontrollo alimentare e la mancanza di una corretta separazione tra alimenti cotti e carni crude, fattore che può comportare un rischio di contaminazione.
È emerso inoltre che l’attività di ristorazione era stata avviata senza le necessarie autorizzazioni. Per questo motivo, i Carabinieri presenteranno all’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Messina una richiesta di chiusura del locale. L’ASP, in qualità di autorità sanitaria competente, sarà anche responsabile di emanare le disposizioni necessarie per la risoluzione delle problematiche riscontrate. Al titolare dell’esercizio sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di seimila euro.
I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Palermo, coadiuvati dai militari della Stazione di Campobello di Mazara, hanno individuato un impianto di lavorazione delle olive in salamoia operante illegalmente in provincia di Trapani. Durante l’ispezione, i Carabinieri hanno sorpreso l’azienda in piena attività, priva delle necessarie procedure di autocontrollo e della registrazione sanitaria obbligatoria per il deposito degli alimenti. Di conseguenza, sono stati sequestrati circa 19 tonnellate di olive in salamoia, suddivise in oltre 140 fusti, pronte per la commercializzazione.
Al titolare dell’impianto è stata comminata una sanzione di 5.000 euro. Su richiesta dei Carabinieri, i tecnici della prevenzione dell’ASP di Trapani hanno disposto l’immediato fermo dell’attività.