È stato tratto in arresto ieri notte, in flagranza di reato, un cinquantottenne al quale è stato contestato il reato di atti persecutori ai danni della ex moglie. L’allarme è scattato intorno alla mezzanotte, quando la donna ha chiesto aiuto con una telefonata al Numero Unico di Emergenza 112 riferendo alla sala operativa della questura di Messina che l’uomo era sotto casa e la minacciava.

All’arrivo dei poliziotti delle Volanti, l’uomo si trovava effettivamente sotto casa della richiedente e la minacciava, anche in presenza dei poliziotti. Infatti, pure nei confronti degli agenti, il cinquantottenne ha sin da subito manifestato un comportamento ostile ed intimidatorio. Solo dopo una lunga mediazione, gli agenti sono riusciti a riportare l’uomo alla ragione ed a scongiurare che la situazione degenerasse ulteriormente.

Una separazione difficile, minacce anche alle figlie

Dai primi accertamenti svolti dai poliziotti, è emersa una separazione difficile tra gli ex coniugi ed una condotta vessatoria e violenta, reiterata nel tempo, da parte dell’uomo ai danni della ex moglie e delle due figlie, con continue minacce anche a mezzo telefono.

Arrestato

Una volta ricostruite le condotte poste in essere dal cinquantottenne, gli agenti delle Volanti hanno pertanto provveduto all’arresto in flagranza di reato e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno provveduto a sottoporre l’uomo agli arresti domiciliari.

Minaccia e perseguita il padre, arrestato un 27enne

Episodio di cronaca simile alcune settimane fa ma a Caltanissetta, quando i poliziotti della Sezione Volante hanno arrestato un ventisettenne nella flagranza di reato di atti persecutori e minacce. Nel pomeriggio di domenica, di seguito ad una richiesta di intervento pervenuta presso la sala operativa della questura, equipaggi della polizia di Stato sono intervenuti in Corso Vittorio Emanuele dove era stata segnalata una persona barricata all’interno di un bar e all’esterno dell’attività commerciale un gruppo di persone armate di bastoni che la minacciava. Gli agenti, dopo aver riportato la calma, hanno identificato cinque persone molto esagitate che inveivano nei confronti dell’uomo barricato nel bar.

Tra di esse, il ventisettenne, gravato da pregiudizi di polizia, il quale minacciava il proprio padre per motivi legati alla precedente separazione con la madre. Anche alla presenza dei poliziotti l’arrestato non desisteva dal suo comportamento minaccioso e aggressivo nei confronti del genitore, avvicinandosi allo stesso e cercando lo scontro fisico.

Dalla visione degli atti d’ufficio i poliziotti hanno riscontrato la presenza di altre denunce presentate dalla vittima nei confronti del proprio figlio che, in altre occasioni, lo avrebbe minacciato, causandogli un perdurante stato di ansia e paura. L’arrestato, una volta bloccato, è stato condotto in questura e, dopo gli adempimenti di rito, su disposizione del pubblico ministero presso la locale procura della repubblica, accompagnato agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il gip presso il locale tribunale ha convalidato l’arresto e, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.