E’ stato arrestato dalla Polizia di Stato di Messina un cittadino marocchino condannato in via definitiva per tentato omicidio. Nel pomeriggio del 30 novembre, la Squadra Mobile della Questura di Messina ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina a carico del cittadino marocchino di 40 anni, condannato in via definitiva con sentenza della Corte di Appello di Messina alla pena della reclusione di anni nove per il delitto di tentato omicidio in concorso ai danni di un suo connazionale, commesso a Furci Siculo (ME), nel 2004.
La vicenda aveva origine nel novembre 2003, quando una donna di nazionalità marocchina, al settimo mese di gravidanza, aveva denunciato delle molestie da parte di un suo connazionale che le aveva formulato esplicite avances, invitandola a lasciare il marito per unirsi a lui. In quell’occasione, la vittima reagiva respingendo l’uomo e cercando di scappare ma, quest’ultimo, l’afferrava per le spalle strappandole una camicia e la colpiva sul fianco, facendola cadere a terra svenuta.
Non appena risvegliatasi, la donna veniva soccorsa e trasportata in ospedale per ricevere le cure del caso. Successivamente, la vittima, aveva denunciato di essere stata nuovamente avvicinata dal suo aggressore, il quale le aveva intimato di ritirare le accuse mosse contro di lui, minacciandola di morte. Nel maggio del 2004 l’uomo veniva tratto in arresto a seguito di ordinanza di custodia cautelare. Ma, pochi giorni dopo l’esecuzione della predetta misura, alcuni parenti dell’arrestato, tra i quali figurava anche l’arrestato, bloccavano per strada il marito della donna che aveva subito le esposte molestie e gli chiedevano se intendesse ritirare le denunce presentate contro il parente.
Di fronte al netto rifiuto da parte dell’uomo, gli aggressori, in numero di quattro, lo assalivano, bloccandolo per le braccia, in modo da non consentirgli la fuga. Contemporaneamente, lo colpivano con sbarre di ferro, calci e pugni. In particolare, un colpo di spranga ha causato al malcapitato la frattura della gamba sinistra, di fatto, impedendogli di scappare. A quel punto, uno degli aggressori cercava di colpire la vittima al busto con un coltello, ma quest’ultima riusciva ad afferrare la lama con la mano procurandosi, così, una ferita da taglio lungo il palmo. Quindi, il gruppo si accaniva ancora con le sbarre sulla testa dell’uomo che cercava di bloccare i colpi con le braccia procurandosi, di conseguenza, delle fratture scomposte agli arti. Solo il tempestivo intervento dei Carabinieri, nel frattempo giunti sul posto, impediva il peggio.
L’uomo era latitante dal 2019. Le indagini hanno permesso di individuare il ricercato che aveva temporaneamente e riservatamente fatto rientro in un Comune della provincia bresciana, presso l’abitazione della moglie, ove intendeva trascorrere alcuni giorni in famiglia. L’uomo è stato portato in carcere.
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