Dopo un anno di duro lavoro anche la Città Metropolitana di Messina si mette in “linea” con i documenti contabili. Il Bilancio di previsione 2020-2022, già adottato circa 20 giorni già dal Sindaco Metropolitano (con i poteri della Giunta), ha avuto lunedì scorso il parere favorevole del Collegio dei Revisori e presumibilmente nella prossima settimana potrebbe essere approvato dal Commissario Straordinario (con i poteri del Consiglio Metropolitano).
Un risultato storico che vedrebbe la Città Metropolitana di Messina tra le prime in Italia (la prima in Sicilia) ad avere approvato l’importante documento contabile nonostante le notevoli difficoltà che tutto il comparto delle Città metropolitana ha subito dall’avvio della riforma che le ha costituite abolendo le ex Provincie. A questo importante risultato oggi se ne aggiunge un altro di altrettante valenza, con atto delibera del Sindaco Metropolitano (con i poteri della Giunta) è stato approvato lo schema di Rendiconto di gestione per il 2019 con un risultato di amministrazione pari ad € 47.874.241,21 ovvero con un incremento di € 30.476.885,35 rispetto al risultato del 2018 che è stato pari ad € 17.397.328,86.
“In considerazione del risultato ottenuto e per effetto dei vincoli e degli accantonamenti di legge nel 2019, al netto dell’assorbimento della quota di disavanzo registrato nell’anno 2018 e pari ad € 15.988.454,89 si è ottenuto un avanzo libero pari ad € 251.731,75 nella ‘parte disponibile’.
L’importanza del risultato ottenuto discende soprattutto dalla condizione in cui ha operato l’Ente, sia nella parte delle entrate che in quello della spesa. È importante sottolineare come le spese di investimento di cui al Titolo II nel 2019 siano state incrementate, delineando un’accelerazione della spesa di oltre il 200% di risorse messe in campo a seguito della nuova impostazione posta in essere. Nei fatti si è passati da una spesa di € 1.880.084,00 ad una spesa di e 4.780.773,00 con un incremento di € 2.900.689,00. Si precisa ancora che nel Rendiconto di gestione 2019, per effetto della vigente normativa, sono stati disposti accantonamenti e vincoli più stringenti come ad esempio l’obbligo di appostare il Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) con il c.d. metodo ordinario, ovvero con l’accantonamento della quota pari al 100% dei crediti di dubbia esigibili pari ad € 6,2 Mln. Ciò non di meno si è comunque riusciti a chiudere con un avanzo complessivo maggiore degli ultimi 2 anni ed addirittura con una quota di avanzo libero che come detto è pari ad € 251.731,75” afferma il Sindaco della città metropolitana di Messina, Cateno De Luca.
Un ultimo ma fondamentale dato attiene alla cosiddetta “Cassa Disponibile”: nell’anno 2019 non si è fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria evitando così aggravi di interesse, a riprova di una attenta gestione dei flussi. Alla data del 01.01.2019 la disponibilità di cassa era pari ad 29.386.381,88 mentre alla data del 31.12.2019 è risultata pari ad € 40.161.082,31. Alle risultanze di cassa di cui sopra si aggiungono i residui attivi e passivi così suddivisi: Residui attivi € 51.612.624,46; Residui passivi € 64.300.199,89.
“Per quanto alla massa dei residui – conclude il Primo cittadino – si rileva che è proseguita l’oculata politica attenta e prudenziale circa il mantenimento e/o l’eliminazione degli stessi, che nei fatti porta l’Ente a presentare una situazione contabile realistica e cautelativa, con uno stato patrimoniale solido nel quale sono stati previsti gli opportuni accantonamenti nell’ambito di una precisa scelta politico-amministrativa che non espone l’Ente al rischio di eventuali crediti di improbabile incasso. Oggi possiamo dire con certezza che i conti della Città Metropolitana di Messina sono finalmente in linea con i documenti contabili, un traguardo che fino ad un anno fa sembrava irraggiungibile ed inaspettato, frutto di un lavoro certosino che nei fatti sigla l’inizio del rilancio contabile-amministrativo dell’Ente”.