I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno rinvenuto all’interno di un sacco di plastica abbandonato a bordo strada, tra le sterpaglie in località Sperone, Contrada Serri, a Messina, ordigni bellici verosimilmente risalenti all’ultimo conflitto mondiale, in pessimo stato di conservazione e pertanto altamente pericolosi e potenzialmente letali.
Nel dettaglio, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina, nel corso dei servizi di controllo del territorio, hanno rinvenuto cinque bombe a mano SRCM modello 35 e quattro cartucce calibro 6,35 N.A.T.O. per moschetto.
La scoperta di tale materiale bellico è avvenuta in luoghi facilmente accessibili a chiunque, in quanto carenti di qualsivoglia recinzione. Inoltre, il materiale esplodente, sebbene risalente al periodo bellico, è risultato funzionante con la carica esplosiva ancora integra, completa di detonatore e quindi altamente pericolosa e potenzialmente in grado di deflagrare.
Il successivo intervento dei tecnici del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato ha permesso, nell’immediato, di rendere immediatamente inerme il materiale esplodente rinvenuto.
Dell’accaduto è stato informato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Messina il quale, stante l’elevato grado di rischio del contesto segnalato, ha disposto l’immediata messa in sicurezza e distruzione degli ordigni.
Il rinvenimento di ordigni bellici non è insolito in Sicilia. A febbraio ne sono stati trovati due, un pezzo di artiglieria, risalente alla Seconda Guerra mondiale, è stato trovato nel Centro di raccolta dei rifiuti di contrada Targia a Siracusa e un ordigno nel mare dell’Addaura a Palermo. Il primo si trovava nella zona riservata al materiale ferroso ma qualcuno, presumibilmente uno del personale della struttura, si è accorto del grosso proiettile, di quelli usati per i cannoni e così ha chiesto l’intervento della polizia. Il secondo è stato segnalato da un pescatore in mare nella zona del lungomare Cristoforo Colombo. Le operazioni di bonifica saranno eseguite dai militari della marina che si trovano ad Augusta.
In questo caso, però, gli ordigni sarebbero stati recuperati da ignoti e spostai per poi essere abbandonati pericolosamente nell’aiuola.