Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord e attuale sindaco di Taormina, ha formalmente presentato stamani la documentazione necessaria per la sua candidatura al Senato nel collegio Monza Brianza presso il Tribunale di Milano in vista delle elezioni suppletive del 22 e 23 ottobre.
Sono state raccolte oltre 350 firme da parte dei sostenitori. “Voglio ringraziare – dice De Luca – quanti hanno sottoscritto la mia candidatura dimostrando di avere fiducia nel nostro impegno politico. Avremmo potuto presentare la candidatura utilizzando la denominazione di Sud Chiama Nord, evitando così la raccolta delle firme, ma abbiamo scelto di procedere in questo modo per lanciare un messaggio significativo”.
Ed aggiunge “Il messaggio è chiaro il Sud ha chiamato, e il Nord ha risposto, dimostrando che il messaggio di unità tra le diverse regioni d’Italia, rappresentato da Sud Chiama Nord, è ben recepito e sostenuto”.
Lo slogan scelto da De Luca per questa campagna elettorale è “la competenza senza confini – l’obiettivo è portare al Senato la nostra esperienza amministrativa che ci ha consentito di fare la differenza nelle comunità che abbiamo amministrato”.
“Io sono più leghista dei leghisti sul tema dell’autonomia – afferma Cateno De Luca, candidato alle suppletive del 22 e 23 ottobre a Monza e Brianza –, mentre il disegno di Calderoli è solo una farsa, un modo per battere un colpo prima delle europee, ma quella riforma oltre a fare del male al sud farà anche del male al nord. Noi abbiamo inviato una richiesta ufficiale al segretario della lega Salvini chiedendo di poter intervenire. Sul tema dell’autonomia vedete sono pronto a sfidare pacificamente Salvini e Calderoli”.
“La riforma Calderoli sull’autonomia – aggiunge – è solo un bluff, un tema da campagna elettorale, visto che la Lega di Salvini è in crisi di consensi. Ma l’emendamento approvato ieri, presentato dal Pd, di fatto annacqua l’autonomia: il governo centrale potrà revocarla a proprio piacimento. Altro che ‘Roma ladrona’ e ‘stop al centralismo romano’, i capisaldi della vecchia Lega; qui si rafforza ancor di più Roma che metterà definitivamente un cappio al collo alle regioni. Io non ho paura dell’autonomia, mi preoccupano piuttosto i finti autonomisti”.
“Per le prossime europee – conclude – stiamo lavorando a un progetto che metta insieme sindaci e amministratori locali, facendo leva sul civismo. Siamo tirati per la giacchetta da tutti, del resto i nostri voti fanno gola. L’ho detto a Renzi e lo ribadisco oggi a Fioroni dopo aver letto anche la sua intervista dove mi tira in ballo: faremo le elezioni europee a modo nostro. Non mi piacciono le rievocazioni di progetti superati. Anche all’amico Mastella ho detto che voglio valorizzare il territorio, su quello ci può essere convergenza, no su sbiadite margherite”.