Emerge un quadro davvero controverso riguardo al caso della morte di Viviana Parisi e del figlio di appena 4 anni Gioele. Un quadro tratteggiato dalle intercettazioni che saltano fuori nell’ambito della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Patti che nelle scorse settimane nella sua ricostruzione aveva parlato di un omicidio-suicidio. La donna avrebbe strangolato il figlioletto e poi si sarebbe lanciata nel vuoto togliendosi la vita. Ipotesi sempre respinta dalla famiglia ed in particolare dal marito della donna, Daniele Mondello, che attraverso i suoi legali ha avanzato anche ipotesi di un depistaggio come se moglie e figlio fossero stati uccisi altrove e poi inscenato la morte nei boschi di Caronia, nel messinese, nelle vicinanza dell’autostrada Messina-Palermo.
I problemi psichici di Viviana
Anzitutto quel che viene fuori è che i familiari abbiano quasi tentato di depistare gli inquirenti, che sin da subito avevano imboccato la pista dell’omicidio-suicidio. Invece le intercettazioni dei familiari confermano questo quadro. Mondello stesso, parlando con un amico il giorno dopo del ritrovamento del corpo senza vita della moglie (il figlioletto sarà ritrovato solo 10 giorni dopo, ndr), ammette candidamente che la moglie non ci starebbe da tempo con la testa. E così utilizza termini molto crudi (“era malata”), sostenendo addirittura che fosse convinta che le volessero portare via il figlio. Viviana aveva problemi di “persecuzione”.
Per la Procura “gravi problemi psichici”
È infatti la stessa Procura di Patti a parlare nella richiesta di archiviazione di “gravi problemi psichici” di Viviana Parisi, confermati dalle intercettazioni ambientali fatte ad amici e parenti della donna. Quella fatale mattina, invece, per gli inquirenti Viviana, poco dopo aver avuto un incidente stradale di lieve entità nella galleria “Turdi” sulla Messina-Palermo, forse in preda ad uno stato confusionale che ha aggravato la sua condizione mentale già debole, ha strangolato il figlio e poi si è buttata dal traliccio morendo sul colpo.
“Portiamola dall’esorcista”
Che le crisi psichiche fossero frequenti sono sempre le intercettazioni ambientali di chi stava vicino a Viviana quando era in vita a confermarlo. Mariella Mondello, cognata della omicida-suicida, parlando con un’amica diceva che Viviana era stata vittima dell’ennesima crisi, e una volta addirittura propose ai familiari di farla vedere da un esorcista, facendo il nome di un prete a cui rivolgersi.
Intercettazione-shock del marito: “Per andare in tv voglio tanti soldi”
C’è spazio anche per un’intercettazione che rende ancora più torbido il clima attorno a questa tragica vicenda. Daniele Mondello parlando con il cognato, Roberto Parisi, sulle pressioni che arrivavano dai media per ospitarlo in studio ha detto senza mezzi termini: “No, ma io… io cerco loro molti soldi. Non mi interessa. Se mi vogliono … altrimenti non ci vado”.
I legali della famiglia insistono
“Ci sono molti elementi che non ci convincono nella tesi dei pm”: lo dice Pietro Venuti, uno dei legali di Daniele Mondello. “Non siamo convinti – prosegue – dopo l’analisi degli elementi presentati anche dai consulenti che Viviana si sia suicidata e lo stesso vale per quanto riferito sulla morte di Gioele. Noi avevano chiesto altre analisi e altri esami. Non ci fermeremo qui cercheremo di andare fino in fondo per conoscere la verità”. “La richiesta di archiviazione proposta dalla Procura di Patti – rilancia Carmelo Lavorino, consulente dei legali di Daniele Mondello – è composta da 526 pagine che noi confutiamo e contestiamo totalmente: sono pagine che non dimostrano nulla. Sono ipotesi campate sul nulla e sono una replica alle nostre ipotesi di lavoro. Un insieme di teorie per dimostrare che non hanno sbagliato e che noi abbiamo torto. I pm si arrampicano sugli specchi, non hanno nulla di certo, si basano sulle conclusioni apodittche quindi senza basi scientifiche, dei sette consulenti. La Procura ipotizza che Viviana dopo aver fatto l’incidente con l’auto in galleria anche se non aveva alcuna intenzione di uccidere il figlio, poi chissà, sono scappati nel bosco, forse il bimbo è morto cadendo, forse la madre lo ha ucciso e lo ha lasciato tra i rovi. Poi si è allontanata è salita sul traliccio e si è suicidata, non ci sono prove. Hanno fatto sviste medico-legali e tecnico-scientifiche che noi andremo a contestare in maniera tecnica e scientifica. Fra qualche giorno presenteremo la nostra consulenza per fare opposizione all’istanza di archiviazione. Gli inquirenti sono entrati nel deserto dell’incertezza – conclude il consulente della famiglia – e continuano a vagare lì dentro per non ammettere di avere sbagliato e sono schiavi della congettura iniziale: l’omicidio-suicidio. Gli inquirenti si sono coalizzati e scatenati contro noi consulenti della famiglia Mondello. Un crescendo continuo di rallentamenti, boicottaggi negazione di accesso agli atti, e di collaborazione”.
Commenta con Facebook