“Non siamo numeri ma persone”, “Noi siamo Jessica”, palloncini bianchi e azzurri per quel bimbo mai nato. Così Mistretta, in provincia di Messina, in un freddo pomeriggio, ha voluto stringersi attorno alla donna che ha dovuto partorire in una piazzola della Palermo-Messina. Come abbiamo già raccontato il neonato è morto e la vicenda ha scatenato aspre polemiche sulla chiusura dei punti nascita.
Decine di persone al Flash-mob di Mistretta
Si sarebbe potuto salvare quel neonato partorito sulla piazzola dell’Autostrada Palermo-Messina, all’altezza di Santo Stefano di Camastra, dalla donna di 37 anni, alla 27esima settimana di gestazione, che stava cercando di raggiungere l’ospedale più vicino. Peccato che quello più vicino dista a 80 chilometri da Mistretta. Così nel Comune messinese, nel tardo pomeriggio d’ieri, decine di concittadini di Jessica si sono stretti in un simbolico abbraccio nel corso di un flash-mob silenzioso, organizzato nella piazza del paese.
“Non siamo numeri ma persone”
Il silenzio è stato rotto solo da un breve discorso da parte di uno degli organizzatori. “Abbiamo voluto raggruppare questi bambini, nati dal 2011 al 2012, chi ha avuto la fortuna di nascere qui. Un gesto simbolico per dire che non siamo numeri ma persone. In questo momento tutti noi, mamme e donne, siamo Jessica”. La tragedia di Jessica secondo la comunità messinese hanno coinvolto non poco i paesi come Mistretta, vittima dei tagli dei punti nascita, frutto di tagli indiscriminati per far quadrare i conti della sanità. Il punto nascita Sant’Agata Militello è stato chiuso 2 anni fa, e qualche tempo prima nello stesso ospedale di Mistretta era stato chiuso il reparto.
La polemica spiegata da Razza
Proprio su questa problematica si è accesa la polemica tra la Regione siciliana e Roma. “Intervengo sul punto nascita di Sant’Agata di Militello. Intervengo ancora una volta, ma lo faccio volutamente senza alcun tono polemico. Dovrebbe essere a tutti noto – anche a chi dice falsità da giorni, pur ricoprendo ruoli istituzionali – che la materia dei punti nascita è disciplinata a livello nazionale.” A parlare è proprio l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, con una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook. “La Sicilia, nel 2019, ha chiesto la deroga per mantenere in vita il punto nascita di Sant’Agata di Militello. Non si sa per quale ragione, pur citandola nel corso del proprio parere, l’organismo nazionale ministeriale nega di averla ricevuta. Questo è un piccolo mistero, ma non ha avuto alcuna valenza perché il comitato ha espresso comunque il suo parere con una motivazione che non abbiamo condiviso come Regione e si è espresso negativamente”, continua Razza.
Interrogazione parlamentare
Intanto anche il ministro della Saluta Roberto Speranza è stato informato di quanto accaduto e la parlamentare messinese di Fratelli d’Italia Ella Bucalo ha presentato un’interrogazione per discutere della chiusura dei punti nascita in Sicilia.
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