Sta bene la bimba di 19 mesi che lo scorso 27 giugno in un bar del centro città a Messina ha rischiato di morire a causa di un soffocamento. Furono gli agenti delle Volanti, impegnati nel controllo del territorio, ad avere soccorsa la piccola. I genitori della “piccola stellina”, così come viene chiamata da mamma e papà, hanno scritto alla questura di Messina per ringraziare l’intervento provvidenziale.
Cosa era accaduto
La bimba rischiava il soffocamento a causa di un pezzo di pane andato di traverso. Un banale incidente che rischiava di trasformare un momento di festa con mamma e papà in tragedia. Aveva già perso i sensi quando i poliziotti, richiamati dalle grida dei genitori, sono intervenuti. A loro volta gli agenti allertarono personale medico e praticarono nell’immediato le corrette manovre di soccorso. Un’operazione per liberare provvidenzialmente le vie aeree.
In ospedale per accertamenti
La bambina ha sputato il tozzo di pane e ha ripreso a respirare liberamente. È stata quindi trasferita al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale universitario Policlinico dove ha ricevuto le cure necessarie. Con lei i genitori, che non l’hanno lasciata un attimo, la nonna e il fratellino, presenti al momento dell’incidente ed accompagnati dai poliziotti intervenuti.
La tragedia nell’Agrigentino
Purtroppo non c’è stato lo stesso lieto fine nei giorni scorsi nell’Agrigentino. Una tragedia si è consumata fra Palma di Montechiaro e il pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Una bambina di 6 anni, resa invalida da una grave malattia è morta, verosimilmente, per il soffocamento causato dall’ingestione di latte. I medici hanno parlato per la piccola di una probabile patologia genetica, tuttavia non diagnosticata. I sanitari della Terapia intensiva, di Pediatria, cardiologia e del pronto soccorso hanno tentato di scongiurare il peggio, ma non ci sono riusciti. La piccina, con invalidità permanente, era costretta a letto, causata dalla malattia genetica, era stata in cura al Gaslini di Genova prima e in una struttura sanitaria di Palermo dopo.
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