Una bambina di otto anni, Francesca Galletta, è deceduta al Policlinico di Messina, dove era stata ricoverata d’urgenza nella notte tra sabato e domenica. Nonostante gli sforzi dei medici del reparto di terapia intensiva pediatrica, la piccola non ce l’ha fatta. Secondo i primi esami, la causa del decesso sarebbe uno shock settico provocato da un batterio aggressivo. Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare l’origine dell’infezione.
I primi sintomi e il peggioramento
Francesca aveva iniziato ad accusare malesseri giovedì scorso, mentre si trovava a scuola presso l’istituto Gallo di via Natoli. La febbre alta, nonostante le cure del pediatra e dei genitori, non accennava a diminuire. Sabato notte, le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente, presentando disidratazione, e i genitori l’hanno portata al Policlinico.
L’ultimo saluto
Nella Basilica Cattedrale di Messina, si terranno i funerali di Francesca. L’intera città si stringerà attorno alla famiglia Galletta in questo momento di profondo dolore. La notizia della morte di Francesca ha sconvolto la comunità scolastica della Mazzini-Gallo. La preside, Enrica Marano, ricorda la piccola, che avrebbe compiuto nove anni a dicembre, come una bambina solare, generosa e amata da tutti. Questo è il secondo lutto che colpisce l’istituto in pochi mesi: ad agosto, un’altra alunna, Martina, è deceduta a causa di un incidente stradale. La preside e gli insegnanti sono ora impegnati nel difficile compito di comunicare la tragica notizia ai compagni di classe di Francesca. Hanno informato i genitori, chiedendo loro di parlare con i propri figli, e stanno cercando il modo più appropriato per affrontare l’argomento in classe, supportando i bambini in questo momento di dolore.
Il ricordo commosso della vice preside
Anche la vice preside, Rosaria Oteri, insegnante di Francesca fin dalla prima elementare, la ricorda con affetto, definendola “lo scricciolo della classe”, una bambina solare e generosa che portava gioia e serenità. Profondamente colpita dalla tragedia, esprime la sua vicinanza alla famiglia. Nonostante il dolore, è consapevole dell’importanza di tornare in classe per supportare gli altri alunni.
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