Ennesima aggressione nei confronti di un conducente dei mezzi pubblici. Stavolta è successo a Messina, in località Torre Faro, dove un passeggero ha aggredito un autista, per futili motivi, sostenendo di essere stato lasciato alla fermata nonostante avesse più volte segnalato l’intenzione di salire a bordo. Inutili le spiegazioni del conducente, che ha tentato di far comprendere che la palina indicava chiaramente il capolinea del bus N2 notturno, dunque non era tenuto a fermarsi.

La condanna dei sindacati

Ugl Autoferrotranvieri e Filt Cgil condannano questo ennesimo caso di violenza, indipendentemente dalla presenza o meno dell’informazione sulla palina digitale. “Il ripetersi di queste gravissime e inaccettabili situazioni – dicono i sindacati – minano la serenità dei lavoratori e degli utenti stessi. È dovere dell’azienda tutelare la sicurezza dei lavoratori e garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso. Come organizzazioni sindacali vigileremo affinché vengano attuate tutte le iniziative a tutela della sicurezza dei lavoratori. Infine, desideriamo esprimere la nostra solidarietà al conducente aggredito”.

I precedenti a Palermo

Una nuova aggressione al personale Amat a Palermo: stavolta è toccato al conducente di un autobus notturno, preso a pugni da un gruppo di giovani nella zona di piazza Tommaso Natale. Alcuni di loro si sono avvicinati all’autista e lo hanno colpito, il resto del gruppo ha poi continuato a sferrare altri pugni alla vittima che ha fermato il mezzo e chiamato il 112. La stessa vittima si è recata al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia, dove è stato sottoposto alle cure mediche. I militari hanno nel frattempo avviato le indagini per risalire agli autori dell’ennesima aggressione sui mezzi pubblici della città. Al vaglio ci sono anche le immagini delle telecamere collocate sull’autobus, dalle quali potrebbero emergere importanti elementi per rintracciare la baby gang autrice del violento raid. Pochi mesi fa un gruppo di giovanissimi aveva aggredito e insultato un autista dell’Amat che era intervenuto per difendere una donna disabile presa di mira dai teppisti