Novara di Sicilia è un comune siciliano, dai panorami mozzafiato, che conta circa 1200 abitanti ed è inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Si trova in provincia di Messina, al confine tra i monti Nebrodi e Peloritani.
Oggi, nel piccolo paese non si parla d’altro: un vero e proprio terremoto ha coinvolto gli uffici del palazzo municipale.
Assenteismo sul lavoro: come riporta il Giornale di Sicilia, quattordici impiegati del Municipio sono stati raggiunti da altrettanti avvisi di garanzia con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. I provvedimenti sono stati notificati ai diretti interessati dai carabinieri dello locale stazione a conclusione delle indagini preliminari, disposte dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto.
Alcuni impiegati, operai e persino due dirigenti di area amministrativa, secondo l’accusa, avrebbero timbrato quotidianamente il badge di entrata e uscita, come regolarmente si deve fare, ma durante l’orario lavorativo sarebbero stati impegnati in tutt’altre faccende. In pratica si sarebbero assentati senza un giustificato motivo e alcuni, sarebbero andati anche a passeggiare o a sbrigare faccende personali invece di stare nel proprio ufficio a lavorare.
I fatti contestati, che risalgono ai mesi di gennaio e febbraio del 2019, e non solo, sono stati accertati dai carabinieri attraverso appostamenti e riscontri fotografici. Un minuzioso lavoro di indagine che ha permesso di ricostruire quanto accaduto: gli impiegati invece di lavorare avrebbero fatto altro fuori dal palazzo municipale.
L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Rita Barbieri.
Gli investigatori, al comando del maresciallo Luigi Morabito, hanno accertato che le assenze dal lavoro erano continue, insomma, si sarebbe trattato di una vera e propria abitudine per gli impiegati poco ligi al proprio dovere che durante l’orario lavorativo non si trovavano al proprio posto ma fuori dagli uffici comunali.
La notizia degli avvisi di garanzia ha scosso la piccola comunità, molti sono increduli e si chiedono come sia potuto accadere che ben quattordici persone, abbiano nel tempo reiterato questi comportamenti scorretti.
Su questo tema riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del sindaco del Comune in questione:
“Premetto che ho grandissimo rispetto del lavoro espletato da coloro che hanno condotto le indagini sui fatti denunciati e soprattutto ho una grandissima fiducia nella Magistratura che ,sono certo, saprà valutare e giudicare con attenzione i fatti in questione. Come Sindaco e come capo dell’Amministrazione comunale mi corre l’obbligo di evidenziare che Il comune di Novara di Sicilia in questi ultimi anni ha conosciuto un livello di efficienza ed una notorietà , anche a livello nazionale, mai pensata ne’ immaginabile nei tempi passati”.
“Questa notorietà la viviamo ogni giorno, anche in questo difficilissimo periodo post Covid 19.
Ogni giorno vengono a visitare ed a scoprire il nostro magnifico borgo tantissimi visitatori , rimanendo incantati per la pulizia , la bellezza , la vivibilità, l’efficienza dei servizi forniti dal Comune. Credetemi arrivare a questi livelli e soprattutto mantenerli non è stato e non è facile , ma è frutto di un duro lavoro continuo e costante. Sicuramente il merito di questi lusinghieri traguardi raggiunti non è e non può essere soltanto del Sindaco e della sua Amministrazione ma è soprattutto frutto del lavoro, dell’impegno, dell’abnegazione di una squadra composta, oltre che dai politici, da quelli che comunemente vengono chiamati dipendenti ma che a me piace chiamare collaboratori. Abbiamo avuto modo di apprezzare in tante occasioni l’impegno ,la correttezza,l’altruismo di questo personale che attualmente è nell’occhio del ciclone. Voglio soltanto citare i difficilissimi momenti vissuti dalla cittadinanza intera in questi ultimi periodi di epidemia coronavirus . Chi sono stati vicino ai cittadini, al Sindaco , all’Amministrazione comunale ? si loro , i tanto vituperati dipendenti comunali . Ci sono stati impiegati disponibili h24 a controllare il territorio, a portare farmaci e generi alimentari alle persone più deboli, più in difficoltà, facendo il tutto come volontariato , senza pretendere o percepire nessuna retribuzione o straordinario , soltanto con spirito di servizio per la comunità. È notorio come molti dipendenti siano andati in pensione in questi ultimi anni e che per alcune norme restrittive non sono stati mai sostituiti. Spesso per potere portare avanti gli impegni amministrativi , i servizi alla cittadinanza ,rispettare le scadenze, qualcuno di questi denigrati dipendenti rientra a lavorare senza neanche timbrare o chiedere ricompensa. Credetemi se non ci fosse l’impegno di questi collaboratori , che tolgono tempo utile alle proprie famiglie, i piccoli comuni potrebbero chiudere i battenti. Come persona che ha sempre vissuto negli ultimi anni a stretto contatto con ” gli indagati” mi è sembrato giusto e doveroso esprimere questa testimonianza a nome mio e dell’Amministrazione che rappresento . Ripeto grandissima fiducia nel lavoro della magistratura e rispetto per qualsiasi decisione che intenderà adottare, sicuro che la giustizia sarà vincitrice”.