Dopo aver diffidato i Comuni, avviato le procedure per un intervento sostitutivo, incaricato un commissario e individuati i fondi da cui attingere, la Regione Siciliana è pronta a mettere in sicurezza o bonificare sette vecchie discariche dismesse, ma mai chiuse.
È un lavoro incessante quello dell’assessorato regionale all’Energia guidato da Alberto Pierobon, per recuperare anni di inerzie e ritardi. Stanno però già arrivando i primi risultati del governo Musumeci.
Nei prossimi giorni sono previsti dei sopralluoghi sulle aree interessate per programmare le opere. Il primo appuntamento è l’8 luglio a Mazzarrà Sant’Andrea e a Tripi nel Messinese, poi il 9 luglio a Camporeale e il 16 luglio a Bolognetta in provincia di Palermo. Successivamente ci si occuperà delle altre discariche.
I Responsabili unici dei provvedimenti e i progettisti scelti dal commissario, assieme agli enti territoriali competenti, effettueranno le verifiche sui luoghi per individuare gli interventi e, attraverso le successive progettazioni, quantificare le somme necessarie.
I primi lavori interesseranno i siti con elementi di pericolosità maggiore. Poi toccherà a tutte le altre aree a rischio. Prime iniziative saranno destinate a Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, a Camporeale in contrada Incarcavecchio, a Bolognetta in contrada Torretta, a Tripi in contrada Formaggiara.
Seguiranno i sopralluoghi a Noto (in contrada Bombiscuro) e a Lentini (in contrada Armicci) nel Siracusano e a Vittoria (in contrada Pozzo Bollente) in provincia di Ragusa.
«Fin dal nostro insediamento – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – abbiamo lavorato senza sosta, recuperando i troppi ritardi accumulati nel corso degli anni. Sono state individuate le aree a rischio e adesso procederemo con le bonifiche».
In Sicilia sono 511 le discariche realizzate decenni fa con normative più vaghe che poi, una volta esaurite, non sono state mai chiuse formalmente o bonificate. Molte di queste sono state realizzate prima del 2003 quando non c’era una legge che obbligava i Comuni ad accantonare somme per la gestione post-operativa.
Gli uffici hanno proceduto a diffidare i Comuni inadempimenti, così come prevedono le procedure di legge, e hanno affidato al Commissario per il dissesto idrogeologico i siti per avviare gli interventi. Una delle fonti di finanziamento individuate dalla giunta Musumeci è il gettito del tributo speciale per il deposito in discarica.
Il commissario dovrà intervenire quindi con la progettazione degli interventi in seguito ai sopralluoghi dei Rup e dei progettisti che dovranno individuare, progettare e quantificare le opere necessarie.
Il lavoro del governo interessa però tutto il settore e sta producendo altri risultati: ad esempio per quanto riguarda i Siti di interesse nazionale, dove le somme erano bloccate nella cosiddetta contabilità speciale.
«Attraverso un confronto continuo col ministero – sottolinea l’assessore Alberto Pierobon – siamo riusciti a liberare sessantacinque milioni di euro per Priolo in provincia di Siracusa e Milazzo nel Messinese, che torneranno nelle disponibilità del bilancio regionale per avviare le opere necessarie».
Il governo regionale ha anche finanziato quattordici milioni per le bonifiche di Campofranco nel Nisseno, Troina in provincia di Enna e Acqua dei Corsari a Palermo, recuperando anche ventuno milioni per finanziare i cosiddetti piani di caratterizzazione, ovvero interventi propedeutici alla bonifica vera e propria, che saranno messi presto a bando.
Finalizzando, così, ogni sforzo anche a supporto dell’aggiornamento del Piano delle bonifiche sul quale è all’opera l’Ufficio speciale per il settore delle bonifiche dei siti contaminati.