In attesa del vertice convocato per mercoledì pomeriggio a Palermo, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha dato disposizione al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina di avviare una prima verifica dei danni nelle zone del Messinese colpite ieri dal maltempo. L’obiettivo del governatore è quello di avere gli atti sufficienti per deliberare in Giunta, entro pochi giorni, la proclamazione dello stato di calamità e richiedere al governo centrale il riconoscimento dello “stato di emergenza” nei Comuni colpiti.
Intanto, a Terme Vigliatore e nel lungomare di Barcellona Pozzo di Gotto il governo regionale ha inviato dieci funzionari della Protezione civile coordinati dall’ingegnere Bruno Manfrè e cinquanta volontari, con idrovore per rimuovere l’acqua, specie dai cantinati, e Gruppi per il lavaggio delle strade e rimozione del fango. Impegnati sullo stesso fronte anche i vigili del fuoco, gli operai e i volontari dei Comuni.
“Stiamo raccomandando ai sindaci di individuare le cause a monte e non solo gli effetti a valle. Altrimenti saremmo al punto di partenza”, sottolinea il presidente Musumeci, a proposito della riunione tecnica per predisporre un Piano di interventi sulle infrastrutture idriche e fognarie dei centri più colpiti.
Sollecita un intervento immediato, in una nota, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.
“L’alluvione di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e dei comuni limitrofi impone soluzioni straordinarie, da applicare con la massima celerità. Pertanto, auspico che venga applicata la legge che il Parlamento siciliano ha approvato recentemente, con la quale si attribuisce al Presidente della Regione la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza, nominare i commissari e agire subito per sostenere i Comuni colpiti da eventi calamitosi”.
“Il mio è un invito a Musumeci, affinché applichi immediatamente questa legge, in modo da semplificare i procedimenti burocratici per la concessione degli aiuti necessari. È di estrema importanza che le zone del Messinese colpite dalle calamità naturali dei giorni scorsi non vengano dimenticate”, ha concluso il presidente Miccichè.
“Ringrazio il presidente Musumeci che si è dichiarato disponibile a sostenere il comune di Messina e quelli della zona tirrenica, i quali sono stati messi in ginocchio dalla bomba d’acqua che ieri e venerdì si è scagliata violenta, arrecando danni e tanta paura. Apprezzo ancora di più la la concretezza del Presidente dell’ARS, Gianfranco Micciché, il quale ha invitato il Presidente della Regione a dichiarare lo stato di emergenza per semplificare tutte le procedure e quindi poter consentire ai sindaci di intervenire immediatamente e con soluzioni amministrative che mettono al riparo il proprio territorio da altri eventi calamitosi. Oggi non è più il momento di predisporre risorse: è invece giunto il momento di aprire i cantieri. Questa è la logica che i sindaci pretendono per il proprio territorio” dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“Ringrazio altresì il Capogruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano, Tommaso Calderone, per il ddl depositato e finalizzato a destinare importanti risorse per la città di Messina ed i comuni della fascia tirrenica – conclude il Primo cittadino. Occorre agire con interventi specifici per la risoluzione definitiva di problematiche che risalgono negli anni e che è giunto il momento di affrontare con determinazione. Le adeguate risorse e anche le procedure d’urgenza sono dettate dal pericolo che questa situazione rappresenta per la pubblica e privata incolumità”.
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