Furti di energia elettrica e arresti, a Messina. I carabinieri della Compagnia di Messina Centro, con il supporto tecnico di personale specializzato dell’Enel, nell’ambito di un servizio finalizzato ad un controllo sugli impianti elettrici in un condominio nel rione Bisconte del capoluogo peloritano, hanno arrestato, in flagranza di reato, tre persone per furto aggravato di energia elettrica.
L’operazione
L’attività è stata eseguita per constatare sul posto alcune discrasie registrate, nei propri database, dall’Ente deputato alla distribuzione dell’energia, riguardanti forniture formalmente cessate ma di fatto ancora in corso e forti disallineamenti tra il consumo dell’anno precedente e dell’anno corrente.
All’esito delle verifiche, i Carabinieri della Stazione di Messina Camaro Superiore, mediante controlli tecnici e ricognizione degli impianti elettrici, hanno appurato che tre persone, residenti nel condominio oggetto della verifica, una delle quali sottoposta agli arresti domiciliari, avevano realizzato un allaccio abusivo direttamente collegato alla rete pubblica allo scopo di eludere il contatore per usufruire illegalmente della fornitura di energia elettrica.
Pertanto i tre soggetti sono stati arrestati, in flagranza di reato, per furto aggravato di energia elettrica, stimato in circa 14.000 euro.
Ultimate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, gli arrestati sono stati ristretti agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni in attesa di essere giudicati con il rito direttissimo.
Le 47 denunce a Bonagia
I Carabinieri di Palermo hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei furti di energia elettrica nel quartiere Bonagia.
L’operazione, che ha visto l’impiego di circa 40 militari dell’Arma, ha interessato diverse palazzine di civile abitazione. Personale tecnico dell’azienda “E-distribuzione”, appositamente intervenuto, ha accertato che quasi 50 abitazioni erano state collegate abusivamente, con svariati stratagemmi, alla rete elettrica.
I titolari delle utenze, e in alcuni casi i reali utilizzatori, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e risponderanno del reato di furto aggravato, con pene previste fino a dieci anni di reclusione. Le attrezzature usate per compiere i reati sono state repertate e sequestrate; il danno stimato ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro.
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