Il 12 ottobre la Conferenza Stato-città ed autonomie locali ha espresso parere favorevole sul DPCM di riparto del relativo fondo da 30 milioni di euro, proposto dal Ministero della Pubblica Amministrazione, che servirà ad assumere 1026 figure nei comuni con meno di 5 mila abitanti.
In tutto saranno 760 i comuni interessati, che potranno accogliere personale non dirigenziale e portare, così, a termine tutte le scadenze previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di comuni italiani dove si registrano alti livelli di carenza di personale.
Assunzioni a tempo determinato fino al 2026
Il nuovo personale sarà assunto con contratto a tempo determinato con qualifica non dirigenziale in possesso di specifiche professionalità tramite concorso pubblico e la durata sarà variabile in base al progetto di riferimento. Le assunzioni effettuate non potranno comunque superare il 2026, termine ultimo per il completamento degli interventi legati al PNRR.
L’obiettivo è completare, entro la deadline del 2026, tutti i progetti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
I Comuni destinatari specificheranno con l’indizione di un apposito bando la tipologia e le competenze tecniche che le figure ricercate dovranno possedere.
Per conoscere l’elenco preciso dei comuni coinvolti sarà necessario attendere la pubblicazione del DPCM in Gazzetta Ufficiale.
L’Anagrafe Nazionale sarà integrata con le liste elettorali comunali
Via libera anche allo schema di decreto che completa il percorso di digitalizzazione dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente). Nel provvedimento sono incluse misure a sostegno della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, per il completamento dell’informatizzazione dei registri dello stato civile e l’integrazione delle liste elettorali nell’ANPR.
Tale integrazione consentirà di mettere in rete tutti i servizi delle anagrafi comunali e racchiudere i dati della popolazione in un unico database gestito dal Ministero dell’Interno, accessibile a tutti i comuni e tutti i cittadini.
L’obiettivo è quello di semplificare i servizi demografici per i cittadini, che potranno richiedere certificati e rettificare, accedendo tramite SPID, i dati presenti nelle liste elettorali.
Una volta completato il passaggio i Comuni potranno dismettere i registri cartacei di stato civile.
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