Nell’isola senza ispettori sul lavoro (appena 63 controllori contro i 500 necessari) e dove continuano a registrarsi infortuni mortali (solo 22 nel primo semestre dell’anno), sembra finalmente che qualcosa si stia muovendo.
La Regione Sicilia ha, infatti, firmato un accordo con l’Ispettorato Nazionale del lavoro per l’assegnazione in Sicilia di nuovi ispettori del lavoro, i vincitori siciliani del concorso nazionale, che manifestino interesse a lavorare nell’isola.
La convenzione stipulata consentirà alla Regione di “avvalersi degli ispettori in forza all’Istituto per i controlli sul territorio siciliano” e, secondo quanto dichiarato qualche giorno fa dall’assessore alla Famiglia e al Lavoro Scavone garantirà “una politica efficace sia in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, che in materia di contrasto al lavoro nero”.
Una decisione importante visti i preoccupanti numeri degli incidenti sul lavoro nell’isola.
Accolte le richieste dei sindacati
A dare notizia del nuovo accordo sono stati i sindacati Cgil e Uil Sicilia che nei giorni scorsi hanno protestato contro questa tragica mattanza, facendo pressing per raggiungere questo obiettivo.
Come hanno sottolineato i segretari generali di Cgil e Uil Alfio Mannino e Luisella Lionti, insieme ai componenti di segreteria Francesco Lucchesi e Giuseppe Raimondi, “le pressioni messe in campo con la mobilitazione di giorno 27 luglio hanno prodotto i risultati auspicati”.
Il prossimo step: rendere operativo l’accordo
Ora il passaggio successivo per rendere operativo l’accordo siglato, sarà “l’apprezzamento” da parte del governo e dell’Assemblea Regionale.
Le risorse provenienti dalle sanzioni applicate dagli Ispettori saranno versate in un Fondo nazionale, per essere poi successivamente trasferite in Sicilia per la copertura dei costi del personale Ispettivo comandato nell’isola.
“La presenza di un numero maggiore di ispettori del lavoro- come affermato dai quattro esponenti sindacali- è un grande passo avanti che probabilmente non azzererà le morti sul lavoro. Per raggiungere questo obiettivo-concludono – ci vogliono controlli a tappeto sul rispetto delle norme, formazione dei lavoratori e dare costante operatività al tavolo regionale sulla sicurezza”.
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