Si chiamano sasizzieddi aggrassati e sono delle braciole alla palermitana molto, molto particolari. Appartengono alla famiglia degli involtini, ma per la tecnica di preparazione sono una cosa un po’ diversa. A giugno, esattamente il giorno 16 di quel mese, si celebra il giorno dedicato agli involtini. Così, è opportuno celebrare con un piccolo anticipo questo manicaretto della tradizione panormita. Di involtini se ne fanno di tutti i tipi e con tutti gli ingredienti: di carne, di pesce, di verdura, persino di frittata. Insomma, quando si parla di involtino non c’è limite alla fantasia. Ma chi è stato il primo a pensare di realizzare una pietanza, stendendo un ingrediente sopra all’altro per poi arrotolare il tutto?
In realtà, sappiamo per certo che la tecnica dell’involtino, ormai entrata nell’uso comune, risale almeno a sei secoli fa, poichè anche negli antichi libri di cucina si ritrovano ricette per preparare “involtini”. La Sicilia è vera miniera di sapori in questo particolare segmento della cucina: dalle braciole messinesi, ai classici involtini alla siciliana, per arrivare sino agli spettacolari, coloriti e saporiti involtini di melenzane. I sasizieddi aggrassati appartengono a questa grande famiglia, tipica della cucina siciliana. Ma hanno un quid in più: per la tecnica di preparazione e per gli ingredienti che vengono utilizzati.
Per ottenere dei sasizzieddi a regola d’arte, iniziate con il tagliare a fettine sottilissime la carne di manzo in misura tale da avere dei piccoli involtini. Preparare una farcia con pangrattato e formaggio in parti uguali, prezzemolo, qualche chicco di uva passa, pinoli, sale e pepe: metterne un poco sopra ogni fettina ed avvolgerle come piccoli rocchi di salsicce. In un tegame mettere il mezzo bicchiere di olio e farvi insaporire una cipolla tagliata a fette sottilissime, adagiarvi gli involtini e farli rosolare a fuoco lento; quindi spruzzare il mezzo bicchiere di vino e far finire di cuocere.