La Pizza di scarola è un classico della cucina napoletana. Ecco la versione ideata dallo chef Cannavacciuolo. Più che di una pizza si tratta in realtà di una focaccia farcita. La tradizione vuole che questo tipo di pietanze siano in bella mostra nelle serate natalizie. Una fetta di pizza tra una giocata a tombola e un bicchiere di prosecco: questo il bello del Natale a Napoli.
Gli ingredienti per la pizza di scarola napoletana
- 600 g farina
- 30 g acciughe sott’olio
- 20 g pinoli
- 15 g lievito di birra
- 10 g uvetta
- 2 cespi di insalata scarola
- 1 tuorlo
- aglio
- latte
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
La ricetta firmata Cannavacciuolo
Sciogliete il lievito di birra in 50 g di acqua tiepida. Impastate la farina con il lievito, 150 g di latte e altri 100 g di acqua. Quando gli ingredienti saranno amalgamati, aggiungete 15 g di sale e continuate a impastare finché il composto non sarà omogeneo e liscio. Formate una palla e ponetela in una scodella ampia, coprite con la pellicola e lasciate lievitare per circa 2 ore.
Mettete a bagno l’uvetta in acqua. Mondate la scarola, lavatela e asciugatela, quindi tagliatela a pezzi lunghi circa 3 cm. Soffriggete 1 spicchio di aglio in una padella con un filo di olio. Quando l’aglio sarà dorato, eliminatelo; unite le acciughe e fatele sciogliere nell’olio. Aggiungete infine la scarola, l’uvetta strizzata e i pinoli. Regolate di sale, pepate e cuocete per circa 5 minuti. Scolate l’acqua in eccesso e lasciate raffreddare.
Dividete l’impasto in due parti uguali e stendetelo con un matterello. Ungete con un po’ di olio una teglia rotonda e foderate fondo e bordi con una metà dell’impasto. Bucherellate il fondo e riempite con il ripieno.
Chiudete la pizza con l’altra metà dell’impasto, sigillando bene i bordi, e bucherellatelo in superficie. Se volete, create un piccolo «camino» al centro, ritagliando un dischetto di pasta con un tagliapasta. Spennellate con il tuorlo sbattuto con 1 cucchiaio di latte e infornate la torta a 180 °C per 45 minuti circa. Lasciatela intiepidire prima di servirla.
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