Che le nostre nonne “una ne pensassero e cento ne facessero” è cosa più che risaputa. Basti riflettere di quanti espedienti siano state capaci pur di mandare avanti il mènage familiare anche, e soprattutto, in tempi di ristrettezze economiche, in cui pensare a cosa cucinare a pranzo e cena rappresentava un vero e proprio dilemma.
Uno tra i tanti esempi di questa indiscutibile dote è offerto dal cosiddetto pisci r’ovu, una pietanza siciliana povera di ingredienti, tramandata dai nostri antenati che ne facevano largo consumo ai tempi in cui la povertà era molto diffusa. A fronte di tanti cibi considerati prelibati che, solo in pochi potevano permettersi di mangiare come carne, pesce o pollo, ve ne erano tanti altri considerati “poveri” poiché meno costosi, che, tuttavia, erano altrettanto gustosi.
L’uovo, alla base di questa pietanza, infatti, era “il companatico” perfetto, e il nome del piatto allude alla forma del pesce che viene data al composto (a base di uovo, pecorino e pangrattato) durante la cottura. In altri termini si può anche parlare di sineddoche gastronomica, figura retorica utilizzata quando si definisce qualcosa utilizzando un termine che, tuttavia, è assente, proprio come in questo caso il pesce che, pur non essendo tra gli ingredienti del piatto, ne definisce il nome. Ciò che è certo è che il risultato è talmente gustoso che oggi rappresenta uno dei capisaldi della cucina siciliana, semplice o condito con la salsa di pomodoro con cipolla e basilico.
Di seguito troverete la semplice e gustosa ricetta de “U pisci r’ovu” di cui potrete acquistare alcuni ingredienti anche on line.