Il Macco di fave è uno dei piatti più noti della cucina popolare siciliana. Il gusto di quei legumi ha sedotto anche il Commissario Montalbano: è un grande investigatore, ma per quel che ci riguarda è soprattutto un amante della buona cucina siciliana. Sono centinaia le ricette che hanno arricchito i romanzi di Camilleri. Anche il macco di fave rientra tra le pietanze che lo scrittore siciliano indica tra le preferite del commissario più amato d’Italia. La citazione delmacco di fave, anzi della pasta col macco la troviamo nel romanzo “Il Gioco della Mosca”.
E’ un metodo di preparazione che prevede la cottura dei legumi secchi o freschi, messi a “rinvenire” a mollo in acqua almeno la sera precedente al giorno in cui li vogliamo cucinare. Dalla loro cottura lenta si ricava una pietanza ricca e cremosa dal gusto ricco e intenso. Piatto tipico della cucina siciliana, é una crema semplice da preparare. Si può mangiare come minestra ma è ottima come condimento per la pasta. Il risultato sarà un piatto di pasta cremoso e gustoso.
Le fave vanno “munnati du’ voti”. Insomma, vanno sbucciate due volte. Oltre al baccello, la fava deve essere privata della buccia che la ricopre.
Nel video dimostrativo, l’esecuzione di questo gran piatto siciliano è dello chef Stefano Barbato. Ecco come procedere. Sgranate le fave e private ogni singola fava della propria pellicina. Soffriggete velocemente la cipolla tritata con olio extravergine d’oliva sufficiente, e unite le fave. Salate, pepate e iniziate a cuocere, facendo saltare le fave impugnando il tegame dai manici. Unite poca acqua, quella che basta a inumidire tutte le fave, e continuate la cottura mescolando spesso per controllare che le fave non si rapprendano sul fondo, se lo ritenete opportuno, aggiungete altra acqua (ma poca). Alla fine avrete ottenuto quasi una purea di fave. Cuocete la pasta e conditela col macco. Spolverizzate di formaggio grattugiato a piacere, meglio se pecorino o caciocavallo.