La pizza dell’Epifania è una sorta di calzone fritto farcito con prodotti dell’agroalimentare siciliano come la tuma e le acciughe. Da sempre, per il giorno della Befana, si preparano in casa delle pizze farcite. La più famosa è la “Siciliana”, diventata per molti intenditori pizza fritta più buona del mondo. Tra due anni, questa ricetta compirà un secolo di vita. La storia di questo fagottino croccante inizia nel 1924 a Zafferana Etnea, un paesino alle falde del Vulcano. Lì, grazie alla maestria di “Donna Peppina”, nacque la “Siciliana”.
Questa pizza non va confusa con il classico calzone fritto della tradizione palermitana. La pizza fritta dell’Epifania ha sapori e consistenze completamente diversi. A partire dal suo ripieno: un inno ai prodotti agroalimentari siciliani. Ai fornelli di quella pasticceria di Zafferana Etnea, infatti, Donna Peppina decise di farcire la sua pizza fritta con del formaggio tuma a tocchetti e acciughe salate. Negli anni sono arrivate anche le versioni riempite con mozzarella e prosciutto. Ma la Siciliana tradizionale è il frutto di quell’ardito accostamento tra sapori della campagna e del mare. Croccante e morbida all’interno, quella pizza inventata alle falde dell’Etna si può definire come un fagottino di pasta brioches farcita e fritta.
Sciogliere il lievito di birra e lo zucchero in acqua calda. Impastare il lievito sciolto con l’acqua, la farina e lo strutto. Quando il composto diventa omogeneo, aggiungere il sale. Dividere in panetti dal peso eguale e lasciare lievitare per circa 1 ora e mezza. Appiattire i panetti, condirli con formaggio e acciughe. Ripiegare a mezzaluna e sigillare i bordi con la forchetta. Cuocere in abbondante olio caldo fino a doratura.