Che siate siciliani, napoletani o francesi , che lo chiamiate il gattò, grattò, gatò o gateau , questo piatto a base di patate incontra, di certo, il gusto di tutti.
Ciascuno di noi, infatti, ha un cibo, un gusto, una pietanza il cui solo odore ma, ancor prima, l’idea di mangiarlo, ci conforta se siamo tristi, ci aiuta a superare dei momenti difficili e, pur non potendo risolvere i problemi, ci aiuta a metterli, temporaneamente, da parte, almeno per la durata del magico incontro del nostro palato con quello o quegli ingredienti la cui combinazione consente ai nostri sensi di compiere un meraviglioso viaggio fino alla nostra infanzia e di farci ritrovare le nostre radici.
Il gateau, il cui suono elegante del termine francese che significa torta, è, sicuramente, tra questi.
Al Sud – da Napoli in giù – il termine viene spesso, goffamente e ironicamente, storpiato nella parola “gattò” per poi venire ulteriormente alterato in Sicilia nella locuzione “u grattò chi patati”.
In qualsiasi modo lo si chiami, il gâteau è una pietanza che nasce dalla cucina di recupero ed è ottimo in ciascuna delle sue varianti di cui la più antica prevedeva la preparazione in padella, dal momento che non sempre si possedeva il forno. In Sicilia per tradizione lo si cucina a Santa Lucia, ma è una pietanza buona per ogni stagione, in particolare in estate poiché è ottimo mangiato anche a temperatura ambiente, dopo che ha avuto modo di “riposare” e compattarsi divenendo uno sformato goloso e ricco di sorprese.
Anticamente per prepararlo si andava in salumeria e si chiedeva il cosiddetto “pezzame” costituito dai pezzi di salumi che, non potendo più essere affettati perché troppo piccoli, venivano tagliati in pezzi e venduti tutti insieme. Un’altra versione prevedeva all’interno i piselli, il prosciutto e/o uno strato di ragù di carne. Da non sottovalutare poi quello con il salame e/o la mortadella e il caciocavallo e le uova sode, quello con le melanzane alla parmigiana, quello con gli spinaci e la mozzarella e così via.
In realtà non c’è davvero limite alla creatività poichè nella maggior parte dei casi questa morbida torta di patate si farciva, e si usa fare ancora così, con ciò che avanza in frigo come avviene con altre ricette antispreco come le polpette di broccolo, ad esempio, o le polpette di pane o, ancora, le polpette di minestrone.
L’importante è creare dei contrasti tra sapori decisi e ingentilirli con quelli più delicati, il tutto in una perfetta armonia anche tra le diverse consistenze degli ingredienti. Fondamentale, poi, è la crosticina che si crea sulla superficie, superata la quale si incontra uno strato di patate morbido e avvolgente.
Preparare il gateau è un vero e proprio rito che comincia la mattina e che dura tutto il giorno nell’attesa paziente del momento in cui, di sera, sarà compatto. A cena, finalmente, si possono ritagliare delle abbondanti porzioni di cui poter fare più volte il bis o da conservare per il giorno dopo scoprendolo ancora più buono. Dal momento che in questi giorni il tempo è una delle poche cose che, di certo, non ci manca, di seguito vi proponiamo la semplice e gustosa ricetta del gateu che potrete modificare a vostro piacere inserendo ingredienti di stagione che potrete acquistare anche online dal sito di InSicilia, l’e-commerce di prodotti siciliani che ha aderito alla campagna #iorestoacasa e riceverli comodamente a casa.
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