Ciccio Sultano vuole tre stelle Michelin
- Per lo chef siciliano due stelle non bastano, “Ci sono investimenti da onorare”
- Un giallo enogastronomico: la richiesta arriva alla vigilia dell’assegnazione stelle Michelin 2022
Ciccio Sultano invoca la terza stella Michelin. E’ la prima volta che uno chef stellato sfida apertamente i guru della Guida Michelin, l’almanacco del buon vivere e del buon cibo. Mai prima d’ora, uno chef siciliano s’è potuto fregiare delle terza stella. Per Sultano, “sarebbe un riconoscimento per tutta la Sicilia”.
L’appello di Sultano arriva alla vigilia dell’assegnazione delle stelle per il 2022. Verranno conferite lunedì prossimo, nel corso di una convention che si terrà in Franciacorta. Siamo nella terra del Commissario Montalbano. E’ lecito chiedersi, come farebbe l’investigatore creato da Camilleri, se Sultano sappia già qualcosa. Non è da escludere che qualche spiffero all’orecchio sia arrivato. Gli ispettori della Guida Michelin sono dei mastini inossidabili. E’ quasi impossibile scovarli e carpir loro i segreti del loro insindacabile giudizio. Ma dalla fine dell’estate, sino all’appuntamento con l’assegnazione delle stelle, tutti i critici enogastronomici si esibiscono in previsioni. Riescono a influire sul giudizio finale di Michelin? Non lo sa nessuno. Ma Sultano ha lanciato la sfida.
A giudicare dal tenore delle dichiarazioni rilasciate da Sultano a Cook Magazine, sembra che anche quest’anno il “Duomo” di Ragusa non potrà fregiarsi della terza stella. Ad oggi ne può vantare due. Non è una questione di lana caprina. Tra la seconda e la terza stella si passa dalla sublime eccellenza alla gloria imperitura. Nel codice della Michelin, due stelle premiano una cucina eccellente e di alto livello in cui si avverte chiaramente il tocco personale e la bravura dello chef, in questo caso il ristorante merita una deviazione. Tre stelle simboleggiano, infine, una cucina eccezionale e dettagli impeccabili, che merita un viaggio speciale. La terza stella non è mai arrivata al Sud Italia. Lo chef pluristellato Massimo Bottura ha notato questa incongruenza e da anni, ormai, ha lanciato la sua profezia: “il prossimo ristorante italiano tristellato sarà al Sud”. Due le nomination di Bottura: Ciccio Sultano e Pino Cuttaia.
Sultano, “Il Duomo di Ragusa ha le carte in regola per la terza stella”
Parlando con la giornalista di Cook Magazine, Sultano ha raccontato la sua vita professionale, iniziata da garzone in una pasticceria. Ha ripercorso le tappe della sua carriera, ha raccontato i suoi progetti. E ha spiegato perchè al suo “Duomo” tocchi la terza stella: “Stiamo alzando il tiro già da un po’ e già ci comportiamo come un tristellato. Dal prossimo anno chiuderemo un giorno in più alla settimana, perchè chi lavora in cucina oggi non vuole solo più soldi, ma maggiore libertà per vivere. Quindi se vuoi una brigata più performante che regga lo stress bisogna creare spazi e tempi di decompressione”.
Sultano, “Se la terza stella non arriva entro tre anni, investimenti non saranno più sostenibili”
Poi, lancia la stoccata: “Mi hanno detto, gli addetti ai lavori che gestisco con nonchalance le due stelle. Ma io lo dico chiaro: io preferirei gestirne tre con stress. Quanto tempo mi do? Più o meno tre anni. Poi, se ancora nel 2025 le tre stelle non dovessero arrivare, dovremo prendere delle decisioni anche di natura economica, perché tutto l’investimento fatto non sarebbe più economicamente sostenibile”. A dire il vero, non è la prima volta che Sultano bussa alla porta di Michelin per ottenere la terza stella. Già nel 2018, il mensile Esquire scriveva di un Ciccio Sultano stanco, e pronto a ritirarsi in una fattoria ecosolidale al compimento del 50mo genetliaco. “A meno che non arrivi la terza stella”, sussurravano da Esquire.
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