Con l’arrivo di marzo, mese che per antonomasia rappresenta la rinascita, il Maestro Antonio Cappadonia è pronto a riaprire, dopo la pausa invernale, le due gelaterie palermitane, divenute, ormai, veri e propri luoghi di culto per gli appassionati del gelato artigianale di qualità.
Un percorso, quello intrapreso da Antonio Cappadonia, che parte dalle Madonie, nel lontano 1987, per giungere a Palermo, dove venerdì 1 marzo riapriranno la gelateria di via Vittorio Emanuele 401 e quella in piazzetta Bagnasco 29, entrambi luoghi in cui il Maestro ama raccontare il gusto della propria sicilianità attraverso la propria maestrìa perfettamente espressa dai suoi gelati. Due realtà che si completano vicendevolmente divenendo un unicum che nell’immaginario collettivo è divenuto, ormai, sinonimo del perfetto connubio tra qualità e tradizione che, da Cappadonia, sono le parole chiave di un percorso che, tuttavia, si nutre di una ricerca e sperimentazione costanti.
“La creazione di un gelato per me è sinonimo di artigianalità, cultura, passione – racconta il Maestro gelatiere di Cerda. Per riuscire a farlo al meglio devo sperimentare continuamente esplorando luoghi e persone con grande curiosità“.
Se è vero che la tecnica è fondamentale per la riuscita del prodotto lo è altrettanto che la qualità delle materie prime diviene un elemento imprescindibile. Ecco perché la scelta di Cappadonia ricade sempre su prodotti che, prima di tutto, rispettino chi li produce riservando grande attenzione al loro ciclo naturale che, in quanto tale, ha dei tempi precisi che non possono, né devono, essere stravolti.
Non a caso il gelato fimato Cappadonia Gelati è stato insignito, per il secondo anno consecutivo, del prestigioso riconoscimento dei Tre Coni dal Gambero Rosso. Il gusto protagonista della nuova stagione sarà il Tardivo di Ciaculli .
«Un premio prestigioso che rappresenta per noi un onore e una responsabilità – conclude Cappadonia – indicando un modo di produrre gelato di qualità che ci si augura venga seguito presto da altri artigiani gelatieri. Ci sta bene essere stati i primi, ma non vogliamo restare gli unici Tre Coni».
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