Un vino eroico, come lo è la viticoltura di Pantelleria, isola selvaggia tra la Sicilia e l’Africa, perla nera incastonata nel Mediterraneo. Lì dove i venti soffiano intensi, dove i sentieri impervi di roccia lavica si buttano a strapiombo nel mare e dove il sole scalda rovente, le viti ad alberello di zibibbo, la cui coltivazione è patrimonio dell’Umanità Unesco, crescono riparate da muri a secco costruiti da mani sapienti.
Il nome stesso è un tributo a Pantelleria, dove quasi 5000 anni fa una popolazione proveniente dall’Africa si insediò per sfruttarne i preziosi giacimenti di ossidiana, l’oro nero dell’antichità. Vennero chiamati Sesioti, la popolazione “dei Sesi”, strutture megalitiche a forma di tronco di cono progettate da loro, che traggono il nome dal termine dialettale usato dai contadini panteschi per indicare i cumuli di pietre laviche caratteristiche del territorio.
Isesi è un vino intenso e di gran carattere, la sensazione è di masticare acini di uva. Si accompagna a piatti di pesce come baccalà al forno o pesce spada alla pantesca. Ad avvolgerlo un’elegante bottiglia scura, semplice ed essenziale, nera come le pietre vulcaniche dell’isola. Tre gocce d’oro impreziosiscono l’etichetta rappresentando la pregevolezza di questo vino, frutto del duro lavoro dei contadini panteschi, unici detentori di un sapere millenario tramandato di padre in figlio, rappresentazione più pura dell’essenza di Pantelleria.