Esistono molti piatti della cucina siciliana e italiana che, nonostante l’apparente semplicità, presentano tante insidie nascoste che riguardano la perfetta realizzazione dei vari step che ne compongono la ricetta, saltando i quali ne sarebbe compromesso, inevitabilmente, il risultato.
E’ questo il caso di uno dei primi piatti più famosi della cucina laziale ovvero la pasta cacio e pepe. Per realizzare la quale occorrono solo tre ingredienti: pasta, formaggio e pepe.
Eppure, nonostante i passaggi per prepararla sembrino semplicissimi, in realtà, necessitano di grande abilità e precisione. Innanzitutto la scelta del formaggio è determinante poiché il pecorino romano ha la capacità, una volta scaldato e mescolato con l’acqua calda, di trasformarsi in una crema morbida e vellutata.
Perché ciò avvenga è fondamentale mantenere la giusta proporzione tra acqua e pecorino che deve essere rigorosamente di “uno ad uno” ovvero in pari quantità.
Altro passaggio basilare riguarda la cottura della pasta che deve essere molto “al dente” in modo da intridersi bene dei sapori quando verrà ripassata in padella con il brodo di pepe e altra acqua di cottura che la cuoceranno attraverso il metodo della “risottatura” mantenendone la consistenza.
In poche parole la pasta deve cuocere in acqua bollente al massimo per 5-6 minuti e per il resto del tempo in padella con l’acqua di cottura.
La crema di formaggio va preparata prima, mescolando acqua calda e pecorino e aggiungendo poi questo condimento alla pasta solo alla fine per mantecare. Il formaggio e l’amido della pasta rilasciato durante la cottura danno sono i responsabili della cremosità per ottenere la quale non necessitano altri ingredienti.
Ultimo, non per importanza, il formato della pasta è determinante per la riuscita del piatto.
I tonnarelli, infatti, sono il formato perfetto per la cacio e pepe e, in generale, tutta la pasta lunga di grano duro, ma vanno bene anche i rigatoni, le penne o le mezze maniche, preferibilmente rigate.
Infine, un altro segreto della cacio e pepe è la cottura del pepe in grani interi e non in polvere. Per ottenere il cosiddetto “brodo di pepe” occorre schiacciare i grani con un coltello e poi scaldateli in una padella senza aggiungere nulla se non un mestolo di acqua di cottura della pasta creando un liquido profumato in cui andrà “risottata” la pasta insieme a qualche mestolo di acqua di cottura.
Per l’impiattamento, infine, potete preparare un cestino di grana che conferirà croccantezza al piatto rendendolo ancor più scenografico.
Di seguito la gustosa ricetta in una insolita versione “alla sicula” che manterrà intatti il gusto e la cremosità di quella originale.
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