La bruschetta secondo Carlo Cracco strizza l’occhio a uno dei detti classici della nostra tradizione: al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere. Cracco, infatti, propone una versione della bruschetta con protagonisti le pere abate e lo squacquerone. La bruschetta però ha le sue regole, E’ un piatto rustico, originatosi dalla necessità di conservare il pane da parte dei contadini. Oggi è considerato un antipasto. Bruschetta è un termine di origine laziale-abruzzese e deriva da pane bruscato, ovvero pane abbrustolito. La ricetta originale consiste in una fetta di pane raffermo o arrostito sulla griglia o in forno, su cui viene strofinato a caldo uno spicchio d’aglio, il quale per il calore si fonderà col pane; la fetta viene successivamente condita con olio extravergine d’oliva e sale e anche pepe; l’olio deve essere il più saporito possibile; inoltre si può aggiungere pomodoro tritato e finocchio selvatico.
Gli ingredienti della bruschetta seconda Carlo Cracco
- 160 g squacquerone
- 80 g cicoria pulita
- 4 fette di pane integrale spesse 1 cm
- 3 pere Abate
- zucchero di canna
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe bianco
Ecco come prepararle
Tostate le fette di pane con un filo di olio nel forno a 180 °C, per 5-6 minuti. Sbucciate le pere, tagliatele in 4 spicchi ed eliminate il torsolo. Passate gli spicchi nello zucchero, metteteli in una pirofila e infornateli a 160 °C per 30 minuti. Frullateli ottenendo una crema, distribuitela su un foglio doppio di carta da cucina e fatela asciugare per 1 ora. Montate poi la crema di pere con il mixer a immersione e 4 cucchiai di olio, un pizzico di sale e di pepe, finché non diventa lucida. Sbollentate la cicoria in acqua bollente salata per 1-2 minuti. Componete le bruschette con lo squacquerone, la crema e la cicoria alternandoli come preferite.
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