L’Oasi di Troina candidata a poter diventare capitale mediterranea nel campo nelle neuroscienze. Un’iniziativa proposta dall’assessore regionale della Salute, on. Ruggero Razza, nell’ambito della celebrazione del 17° anniversario della visita del Reliquiario delle Lacrime della Madonna di Siracusa, domenica sei ottobre, all’Oasi di Troina.
Una ricorrenza quest’ultima che si svolge in un quadro celebrativo denominato “Patto con Maria”, voluta dal compianto padre Luigi Ferlauto, fondatore dell’Istituto Oasi, un centro di riferimento per la disabilità in Sicilia dal 1953 e Ospedale Classificato.
Un’iniziativa caratterizzata da un momento di confronto e di riflessione tra le famiglie, le associazioni e le Istituzioni a vari livelli, sulle tematiche riguardanti la disabilità.
“Il mondo della disabilità è un po’ meno pionieristico rispetto a prima – ha detto l’assessore Razza durante il suo intervento -, ma oggi è una necessità, tanto che anche in Europa ci si concentra sulle neuroscienze attraverso i programmi e gli specifici fondi europei con “Horizon 2020”, alla luce purtroppo, dell’aumento di patologie sempre più croniche e invalidanti. Se noi abbiamo la forza e la voglia di riscoprire l’orgoglio di essere siciliani, dobbiamo essere pronti a raccogliere la sfida.
Noi siamo in un territorio – ha detto il rappresentante del governo Musumeci – con una istituzione scientifica che ha una straordinaria tradizione alle spalle e una caratterizzazione netta da parte del Ministero. Troina e l’Irccs Oasi hanno tutte le caratteristiche per potersi candidare a capitale mediterranea nel campo delle neuroscienze. Nell’accordo convenzionale tra Oasi, Regione e Assessorato alla Salute c’è qualcosa di molto profondo, un seme destinato a germogliare in maniera ricca.
Ecco perché la Regione vuole accompagnare questo percorso, e la convenzione rappresenta una svolta. Il governo Musumeci ha fatto una scelta chiara, e cioè che questa istituzione scientifica deve essere in grado di progettare non solo il presente, ma il futuro in un territorio che ha bisogno non di ordinarietà, ma che ha la necessità di progettare e di trovare nei suoi punti di forza l’attenzione di chi governa”.
All’iniziativa hanno partecipato anche il sindaco di Troina, Fabio Venezia, il direttore generale dell’Asp di Enna, dott. Francesco Iudica che era accompagnato dal direttore sanitario dell’azienda sanitaria, il dott. Emanuele Cassará.
Per il direttore Iudica “una società progredisce se si mette insieme tutto ciò che di buono una comunità riesce ad esprimere. La sfida di cui parlava padre Ferlauto è quella di guardare uniti al futuro. Ragioniamo insieme – ha detto Iudica – accettando le sfide del futuro, condividendo obiettivi e percorsi. L’elemento di identità dell’Oasi è anch’esso quello dell’Asp e su ciò – ha concluso il direttore generale dell’Asp ennese – credo si possono costruire esperienze e progetti comuni”.
Tra gli altri interventi quello dell’avvocato Ferdinando Croce, capo segreteria tecnica dell’assessorato della Salute, che ha ripercorso gli aspetti tecnici della convenzione tra Oasi e la Regione. A seguire il direttore amministrativo dell’Istituto, Arturo Caranna, che ha illustrato le novità più importanti dell’accordo convenzionale, ovvero l’aumento del budget anche per effetto di un corso di laurea universitario con sede accademica proprio a Troina, la durata della Convenzione che da triennale è passata a decennale, e poi a breve la nomina di una direttore generale.
Ad intervenire anche il deputato all’ARS e vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali, Elena Pagana. “La convenzione – ha detto la deputata all’ARS – rappresenta un segnale importante della politica regionale per l’Oasi e il territorio, con tanti elementi di novità e che porta a far rinascere il pensiero del compianto padre Ferlauto. É stata una giornata emozionante e sono certa – ha concluso – che faremo anche tante altre cose”.
Don Silvio Rotondo, presidente dell’Irccs Oasi, “ha ringraziato l’assessore Razza, il suo staff, il presidente Nello Musumeci e contestualmente un pensiero di gratitudine – ha detto pure – va a tutti coloro che hanno consentito questo accordo convenzionale, ognuno per la sua parte, compresi anche i dipendenti. Il 73 per cento dei ricoverati viene da tutta la Sicilia e noi, senza nessuna forma di pubblicità, ma solo tramite il passaparola, riusciamo ad essere un centro di attrazione, grazie soprattutto alla specializzazione di nostri operatori”.
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