«Con la delibera di giunta emanata pochi giorni fa, si conclude il lungo iter di appaltabilità del lotto Dittaino-Enna del raddoppio ferroviario fra Palermo e Catania». Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, a seguito della delibera della giunta Musumeci che chiude i passaggi preliminari all’appalto del lotto 4b Dittaino-Enna del raddoppio ferroviario Palermo-Catania. Si tratta di uno dei sei lotti in cui è diviso l’ammodernamento dell’itinerario Pa-Ct, di cui è già in costruzione il lotto 6 Bicocca-Catenanuova, fra le province di Catania ed Enna.
Attesa di oltre un anno per i pareri Via-Vas
«Dopo un’attesa lunga oltre un anno per ottenere i pareri ambientali dalla Commissione Via-Vas del Ministero della Transizione ecologica, oggi – si legge nella nota diffusa dalla Regione Siciliana – possiamo finalmente mandare in gara un’opera, dal valore di 575 milioni di euro, che rappresenta il secondo troncone dei lavori di ammodernamento della ferrovia fra le due aree metropolitane più grandi di Sicilia».
Via ai lavori entro settembre 2022
«Confidiamo adesso – prosegue Falcone – in una svolta all’insegna della celerità per la Rete ferroviaria italiana, con l’impegno del commissario straordinario Filippo Palazzo, per aggiudicare i lavori entro la primavera e vedere partire i lavori entro settembre 2022».
Serve un cambio di passo in vista del PNRR
«Ma certo, per raggiungere gli obiettivi posti dal Pnrr – conclude l’assessore Falcone – servirà un’effettivo cambio di passo da parte delle grandi aziende di Stato come Fs e Anas e una radicale discontinuità nelle normative per snellire al massimo il lungo calvario burocratico a cui oggi è sottoposta ogni opera pubblica in Italia».
Le accuse di Musumeci alle Ferrovie
Pochi giorni fa il presidente della regione Nello Musumeci era intervenuto nell’inchiesta mandata in onda da Report, sulle ferrovie in Sicilia. In particolare, sulla rete siciliana, si documentavano i tempi lunghissimi di viaggio e una rete infrastrutturale scadente: “Ferrovie da terzo mondo – tuonava Musumeci a Report – l’ho detto al Ministro dei Trasporti. Io conto fino a 10, dopodiché dovrei mandare a quel paese i miei interlocutori”. A meno che – ribatteva al cronista di Report – lei non creda che io debba avere la vocazione del suicidio. Mi metto al centro del binario e dico: mi ammazzo perché il Governo centrale da 70 anni non potenzia le ferrovie in Sicilia“.
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