Cade in casa nella mattinata, si sente male con il passare delle ore e viene ricoverato in ospedale in fin di vita. E’ successo nell’Ennese, vittima dell’incidente domestico un giovane.
Gravissime condizioni
Il 28enne A.P., queste le sue iniziali, di Piazza Armerina nell’Ennese è arrivato ieri sera in condizioni gravissime all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. In mattinata era caduto in casa. Sono stati chiamati i soccorsi e un’ambulanza del 118 lo ha trasportato al pronto soccorso del nosocomio ennese.
Quadro clinico grave
Da qui, vista la gravità delle sue condizioni, in serata è stato disposto il trasferimento all’ospedale Sant’Elia. Nella notte i neurochirurghi hanno eseguito un intervento durato diverse ore per ridurre l’emorragia cerebrale. Il giovane è adesso ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione.
L’armadietto sul braccio a Palermo
Il mese scorso un altro incidente domestico di una certa gravità accadde a Palermo. Una donna di 38 anni venne soccorsa in un appartamento in corso Tukory. Le sarebbe caduto sul braccio un armadietto a casa che le ha reciso di netto la vena del polso. I sanitari del 118 intervennero per medicarla e trasportare la paziente in ospedale. Nonostante le medicazione il sangue non ha smesso di fuoriuscire dalla ferita. La donna è stata trasportata al pronto soccorso del Policlinico in codice rosso. Le sue condizioni all’epoca erano state considerate molto gravi. Sul luogo dell’incidente domestico sono intervenuti gli agenti di polizia.
L’epilogo tragico nel Palermitano
Purtroppo ci sono stati anche esiti tragici. Nel gennaio scorso venne archiviato come un incidente domestico il caso dell’uomo morto folgorato alla periferia di Partinico. La Procura, oltre ad aver subito restituito il corpo ai familiari, non dispose alcun sequestro dell’immobile dove avvenne il tragico incidente costato la vota a Giovanni Caronna, 39 anni di Borgetto. Questo significa che quanto avvenuto venne subito cristallizzato dai carabinieri della compagnia di Partinico. Quindi non vi sarebbe alcuna “responsabilità terza” rispetto alla morte dell’uomo.
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