Sarà processata con rito abbreviato la trentunenne Laura di Dio, che lo scorso 4 febbraio, a Pietraperzia, nell’Ennese, pugnalò a morte la suocera, Margherita Margani. La vittima venne colpita prima con un coltello da cucina e poi con una forbice. E’ stato Michele Ravelli, Gip di Enna, a decidere in tal senso dopo le richieste degli avvocati Antonio Impellizzeri e Salvatore Timpanaro, legali di Laura Di Dio. A giudicare l’imputata, attualmente rinchiusa nella casa circondariale di Agrigento, non sarà la Corte d’assise di Caltanissetta con il rito ordinario ma il Gip di Enna, per l’appunto con rito abbreviato.
Le parti civili
Accolta la costituzione di parte civile dei parenti della vittima, il marito Antonio Arnone e i due figli della vittima, Piero e Giuseppina, rappresentati dagli avvocati Angelo ed Ennio Tambè e Giacomo Pillitteri. Mentre il marito dell’omicida si è sempre schierato con la moglie che, secondo le indagini difensive e la perizia psico-forense di parte, avrebbe subito ogni tipo d’angheria dalla suocera.
La seminfermità mentale
A Laura Di Dio le è stata riconosciuta una seminfermità mentale. Momenti di tensione in aula quando i difensori di parte civile hanno sollecitato il pubblico ministero, Michele Benintende, a contestare alla Di Dio l’aggravante dell’avere agito con crudeltà. Circostanza che avrebbe potuto determinare la pena dell’ergastolo. La prossima udienza con la requisitoria del pm e le conclusioni delle parti civili è stata fissata per il 17 gennaio 2024.
La donna ha sempre detto: “Mi sono difesa”
La donna ha ribadito più volte che si sarebbe difesa dell’aggressione della suocera e ci sarebbe stata una colluttazione. Il marito ha parlato di un diniego della Di Dio a curarsi. Nessuno aveva mai portato da uno specialista la donna, che, sempre secondo il marito Francesco Arnone, da anni era depressa. La donna, e lo confermano i familiari di Di Dio, non aveva perdonato alla nuora di essere la causa dell’arresto del fratello del marito, Cristian Arnone, in carcere per avere sparato al fratello, marito della Di Dio, per difendere la cognata picchiata mentre era incinta.
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