- La Procura Enna archivia inchieste su Oasi Troina
- Aperte tra marzo e aprile del 2020 per epidemia colposa
- Furono centinaia i contagi nella struttura, soddisfatta la direzione sanitaria
La Procura di Enna ha archiviato le due inchieste aperte tra marzo e aprile 2020 per ipotesi di epidemia colposa all’Ircss Oasi di Troina e nell’ambito del trasferimento di una paziente, poi morta per Covid, dall’ospedale Umberto I di Enna al Chiello di Piazza Armerina (En).
Erano due le inchiesta aperte dopo i focolai
Il fascicolo sulla vicenda era stato aperto dopo avere scoperto che la paziente, trasferita a Piazza Armerina e risultata positiva, non era stata preventivamente sottoposta a tampone all’Umberto I. Il trasferimento da Enna a Piazza Armerina era stato necessario perchè l’Umberto I era stato destinato a Covid Hospital. Il fascicolo per accertare eventuali negligenze e responsabilità per la diffusione all’Oasi, dove vengono ricoverate e assistite persone con gravi disabilità, era stato aperto a metà marzo 2020, quando nella struttura si era manifestato uno dei focolai più preoccupati di tutta la Sicilia con 167 persone contagiate tra ricoverati e personale della struttura e cinque persone decedute.
Dalla struttura ennese: “compiacimento e sollievo”
In merito all’archiviazione dell’inchiesta a carico dell’Irccs Oasi di Troina avviata dalla Procura di Enna, nel mese di aprile dello scorso anno, per epidemia e omicidio colposo riguardante la vicenda del focolaio Covid 19, “l’Istituto esprime vivo compiacimento e sollievo per l’avvenuto proscioglimento e per l’esito dell’inchiesta”. “Sin dalla prima informativa che ci vedeva coinvolti si legge in una nota della direzione sanitaria – l’Istituto ha avuto massima fiducia nell’operato scrupoloso della magistratura, anche perché molto sereni e convintamente consapevoli di aver sempre agito nella massima attenzione, trasparenza e onestà, a tutela dei nostri speciali degenti e operatori, nel perimetro delle disposizioni e indicazioni ministeriali e regionali”.
“Fatto luce su questa vicenda”
L’Irccs Oasi ha affrontato un’emergenza sanitaria difficile e straordinaria, ma nonostante ciò l’Istituto ha saputo gestire e reagire, sviluppando le giuste energie e mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per mettere in sicurezza la struttura rispetto al territorio, ai suoi speciali ospiti e chi vi opera. A poco meno di dodici mesi le indagini della Magistratura hanno fatto luce su questa vicenda. L’archiviazione rappresenta per l’Istituto anche un riscatto morale e d’immagine in quanto una chiara risposta agli sproloqui, alle farneticazioni di chi gridava allo scandalo o voleva gettare ombre sul nostro operato. L’Istituto continuerà ad agire come sempre ha fatto sul solco della dedizione, dell’umanizzazione e dello spirito di servizio che da sempre lo caratterizzano e con la serenità di agire in modo corretto e trasparente”.
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