Scongiurato il rischio di una Sicilia spaccata in due tronconi per effetto della chiusura dello svincolo di Enna per lavori che si prevede durino due anni. Grazie ad un vertice tenuto in prefettura e con la mediazione del prefetto Matilde Pirrera, è stata scongiurata la chiusura dello svincolo a partire da lunedì 23 agosto.
Lo svincolo non chiuderà
“In questa fase lo svincolo non chiuderà – assicurano dalla prefettura di Enna – la chiusura totale del traffico è possibile avvenga solo nell’ultima fase dei lavori (dunque fra oltre un anno ndr) quando bisognerà procedere alla demolizione e alla sostituzione di una parte dell’impalcato. Ma anche in quel caso si sta lavorando a soluzioni di viabilità alternativa che possano evitare lo stop al traffico”.
Al momento la viabilità non subirà alcuna modifica e i lavori inizieranno operando gli ‘impalcati’ ma senza incidere sul transito.
Una bretella sostitutiva su terrapieno
In prospettiva è stata già trovata la soluzione per evitare del tutto la chiusura dello svincolo in una delle due direzioni. L’Anas realizzerà una bretella su terrapieno che permetterà di ‘scavalcare’ il tratto dello svincolo sottoposto a lavori e non chiudere affatto l’entrata e l’uscita dall’autostrada in direzione Catania. Un po’ più complicata la soluzione per quel che riguarda lo svincolo da e per Palermo. Qui si era pensato ad un semaforo che regoli un senso unico alternato, ma su questa ipotesi è stato fatto un passo indietro. E’ probabile che nella seconda fase dei lavori si debba ricorrere, solo per la corsia proveniente verso Palermo ad una deviazione su viabilità alternativa.
I lavori procederanno, comunque, a tronconi, operando di volta in volta su un singolo tratto per incidere il meno possibile sul transito. Il prefetto ha, però, riconvocato una riunione ad un mese dall’inizio dei lavori per fare il punto
Sei mesi di rinvii
I lavori dovevano iniziare già nello scorso mese di marzo ma dal precedente gennaio la prefettura di Enna aveva convocato incontri e tavoli di crisi proprio per evitare disagi gravi. Attualmente la costruzione, di fatto, di un nuovo svicolo, prevede un crono programma in 700 giorni.
Il timore di danni economici rilevanti
Ma i timori ci sono come testimonia anche la deputazione regionale. “Nel mio intervento durante l’incontro- dice il deputato regionale Luisa Lantieri – ho ritenuto opportuno rimarcare che, sebbene l’intervento sia indispensabile, è indubbio che comporterà notevoli danni economici. Per tale motivo è necessario studiare la possibilità di ridurne al minimo l’operatività senza necessariamente procedere ad una totale chiusura di tutto lo svincolo”.
La Lantieri solleva dubbi sull’affidabilità delle promesse di Anas “L’Anas, come ha fatto notare lo stesso Prefetto sembra però che non abbia intenzione di mantenere i patti (il riferimento è al semaforo che avrebbe dovuto regolare un senso unico alternato ipotesi che sembrava cosa fatta ma che all’ultimo momento è stata accantonata ndr), questo si potrebbe tradurre in un lungo periodo di disagi, tenendo conto delle necessarie deviazioni che porteranno il traffico, soprattutto quello pesante, ad utilizzare lunghi percorsi alternativi”.
“Un altro aspetto della questione è quella relativa ai tempi di esecuzione dei lavori che ci auguriamo possano essere molto ristretti. Da questo punto di vista ritengo che l’Anas debba fare uno sforzo maggiore visto che, per i lavori propedeutici all’intervento, abbiamo visto operare una manodopera numericamente sottodimensionata rispetto alle necessità. La riunione si è poi conclusa con una richiesta ufficiale all’azienda di rivedere e, se necessario, stravolgere la loro programmazione al fine di ridurre i disagi per gli abitanti dell’intera ex-provincia di Enna”.
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