Torna oggi in Italia Giuseppe Emilio Bevilacqua, accusato di essere l’uomo del narcotraffico della mafia in Germania. L’uomo atterrerà nel primo pomeriggio a Fiumicino scortato dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) della Direzione centrale della Polizia criminale, diretta dal prefetto Vittorio Rizzi.
Bevilacqua, destinatario di mandato d’arresto europeo per esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Caltanissetta, è accusato del reato di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti.
Le indagini del Ros dei Carabinieri hanno dato vita alla maxi-operazione “Ultra” dell’1 luglio scorso, che ha portato all’arresto di 46 persone ed ha consentito di ricostruire gli assetti dell’organizzazione criminale legata a Cosa Nostra e, in particolare, della famiglia mafiosa siciliana di Barrafranca in provincia di Enna, e della quale Bevilacqua rappresentava “un collante operativo per gli interessi della famiglia mafiosa”.
Bevilacqua è stato rintracciato ed arrestato a Wolfsburg, nella notte tra il 30 giugno e l’1 luglio scorso, contemporaneamente agli arresti compiuti in Italia con un blitz, coordinato da Europol e che lo Scip ha supportato in ogni sua fase.
All’arrivo a Fiumicino, dopo le notifiche di rito presso gli Uffici della Polizia di Frontiera aerea, l’uomo verrà preso in consegna da personale della Polizia penitenziaria e condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria siciliana.
Ai 46 indagati vengono contestati i reati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al
traffico di droga, estorsioni, corruzione, detenzioni di armi. Nel corso dell’operazione sono anche stati sequestrati beni per un valore di oltre un milione di euro.
Nonostante si parli poco della mafia della Sicilia centrale e in particolare delle cosche ennesi si tratta, in realtà, di una mafia imprenditoriale silente e che ha trasportato all’estero molti dei suoi interessi. Lo dimostrano varie operazione condotte negli ultimi mesi da polizia e Guardia di Finanza oltre che dai carabinieri.
(foto di repertorio)
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