L’Ufficio provinciale del Lavoro di Enna cade a pezzi e il senatore Fabio Trentacoste del Movimento 5 Stelle scrive al Dipartimento regionale Finanze. La struttura ennese, già da anni, versa in stato di degrado ed è inadeguata sia per gli utenti, sia per i dipendenti. Il senatore pentastalleto, nei mesi scorsi aveva chiesto il trasferimento dell’Ufficio del Lavoro e dell’Ispettorato del Lavoro in un immobile di proprietà dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in ottime condizioni, ristrutturato poco prima della fusione tra i INPDAP e INPS e che potrebbe oggi ospitare adeguatamente i due uffici regionali sopra richiamati.
Il parlamentare Cinquestelle ha anche avuto un confronto con il direttore della sede provinciale dell’INPS di Enna Giuseppe Segreto e con il Direttore regionale Sergio Saltalamacchia, entrambi favorevoli alla vendita dell’immobile alla Regione Siciliana. “Considerato che attualmente la Regione paga dei canoni di locazione che appaiono sproporzionati in rapporto al valore e alle condizioni degli immobili in cui sono ubicati gli uffici provinciali ennesi, – continua Trentacoste – sarebbe utile valutare l’acquisto dell’immobile, oggi di proprietà dell’Istituto di previdenza, che si è già dichiarato favorevole ad applicare un prezzo agevolato, trattandosi di una compravendita immobiliare tra enti pubblici”.
Nelle scorse ore, è arrivata però la risposta dall’Assessorato regionale. Il Dipartimento Finanze, si legge nella missiva, avrebbe “provveduto a richiedere all’INPS di Enna la disponibilità all’utilizzo dell’immobile sito in Enna, ex sede dell’INPDAP, che tuttavia non può che essere a titolo non oneroso a causa dell’impossibilità dell’amministrazione regionale a procedere all’acquisto di nuovi immobili”. “Ci informano anche – aggiunge il senatore – che lo stesso “Dipartimento sta avviando una ricognizione del fabbisogno di immobili ad uso uffici, anche alla luce dei prossimi pensionamenti del personale, nonché della soppressione di alcuni sedi Amministrative, a seguito della nuova riorganizzazione dell’Amministrazione Regionale’”.
Intanto da diversi mesi il Movimento 5 Stelle chiede maggiore chiarezza all’assessore Armao sul patrimonio immobiliare regionale, sia per avere un’idea della spesa per locazioni passive, sia per comprendere l’effettiva disponibilità immobiliare, sia per provare a recuperare in qualche modo i dati del censimento milionario ed evitare che si spendano ulteriori soldi per censire gli immobili.
“Già a gennaio, quando il Governo aveva presentato nella legge di stabilità la proposta di un Centro Direzionale regionale con la scusa del contenimento della spesa per gli affitti – conclude Di Paola -, avevamo rilevato che il dipartimento non aveva in realtà alcuna contezza della situazione immobiliare, tant’è che ci avevano risposto che era in corso una ricognizione straordinaria. Sono trascorsi 9 mesi e, a quanto pare, questa ricognizione non è ancora stata completata, ed è diventata una sorta di risposta standard. Tra l’altro, proprio due settimane fa, la giunta Musumeci ha deliberato la dismissione di alcuni immobili”. “Quindi a che punto è questa ricognizione del patrimonio immobiliare?”.