Durante un’assemblea autorizzata dalla scuola per discutere della legalizzazione della cannabis, la polizia è entrata in aula e ha identificato i rappresentanti degli studenti. La vicenda, descritta come “incredibile” dagli organizzatori, è avvenuta presso la scuola Majorana-Cascino di Piazza Armerina, in provincia di Enna, la città che ospita la Villa Romana del Casale.
Come viene riportato da Repubblica Palermo, la nuova campagna per la legalizzazione della cannabis portata avanti nelle scuole italiane dall’associazione nazionale “Meglio legale”, ha avuto dunque dei risvolti inaspettati sia per gli studenti che per gli stessi organizzatori: “Nel bel mezzo dell’assemblea, concordata e autorizzata preventivamente con la preside — racconta Pierluigi Gagliardi, collaboratore di “Meglio legale” e relatore nell’incontro — mentre con l’aiuto di alcune slide, dibattevamo da remoto con i ragazzi, sono intervenute le forze dell’ordine che hanno identificato i rappresentanti d’istituto per il solo fatto di avere organizzato un evento sul tema della legalizzazione della cannabis a scuola. Troviamo che sia un fatto gravissimo e inaccettabile”.
Durante l’incontro, il relatore ha informato gli studenti sui potenziali benefici della legalizzazione della cannabis, tra cui il contrasto alle attività criminali delle mafie, l’apertura a nuove ricerche scientifiche e l’accesso semplificato alle cure per i pazienti affetti da diverse patologie. La dirigente scolastica Lidia Di Gangi, che non era presente durante l’assemblea, ha spiegato che deve ancora parlare con i ragazzi, ma ha aggiunto che “in ogni caso, l’assemblea è stata portata a termine”.
Un fatto mai accaduto, lamentano gli organizzatori della manifestazione scolastica. “Non si vuole creare alcun allarmismo – aggiungono dall’associazione – anche se ciò che è avvenuto nella scuola di Piazza Armerina ha dell’incredibile. Non è mai successo prima che nelle altre scuole italiane la polizia intervenisse nel corso di una normale assemblea di istituto”.