Nelle prime ore di oggi, la Polizia di Stato di Enna ha eseguito 10 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti di Catania, indagati per la commissione in concorso tra loro di reiterati delitti di furto di autovetture avvenuti nelle province di Enna, Caltanissetta, Messina, Catania e Siracusa tra i mesi di febbraio e aprile del 2022. Nove indagati sono stati sottoposti all’obbligo di dimora presso il capoluogo etneo, mentre a uno è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I due gruppi criminali scoperti
L’indagine della Squadra Mobile della Questura di Enna è iniziata un anno fa, quando il fenomeno dei furti di autovetture era diventata un vero e proprio allarma. Le indagini hanno permesso alla Polizia di scoprire due gruppi che agivano in trasferta, tutti catanesi, la maggior parte dei quali già denunciati per lo stesso. I gruppi erano specializzati in furti di Fiat 500L, Fiat 500X, Fiat Panda, Alfa Romeo Giulietta e JEEP Compasse ed in grado operare in pieno giorno e di notte, riuscendo in pochissimo tempo ad aprire le vetture, metterle in moto e scappare via a bordo del mezzo rubato.
I colpi in Sicilia orientale
Sono 19 i colpi accertati nelle cinque province centro orientali della Sicilia: in un’occasione, gli uomini della Squadra Mobile di Enna hanno anche intercettato, al casello autostradale di San Gregorio di Catania, una Jeep rubata a Taormina circa mezz’ora prima, al momento guidata da uno degli indagati. L’auto è stata poi restituita al proprietario.
Immediata risposta ai furti
Gli arresti scattano, si legge in una nota della questura, “riconoscendo la solidità del materiale probatorio raccolto; il significativo numero di delitti commessi all’interno di un ampio arco temporale; il verificarsi delle azioni commesse su vasta scala, avendo gli autori dei reati operato sia all’interno del circondario di Enna sia in tutta la zona Centro Orientale della Sicilia; la cura certosina con la quale avevano compiuto i furti di autovetture; i precedenti specifici della maggior parte degli indagati e la pervicace insistenza nella commissione delle azioni furtive”. Massima soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal Questore della Provincia di Enna al personale della Squadra Mobile, “per l’immediata risposta data in termini di servizio alla società nel reprimere prontamente un odioso reato percepito dal cittadino come una arrogante e ingiusta intrusione nella propria sfera privata”.
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